Catania show mediatico: per Ferragosto si abbatte il Ponte del Tondo Gioeni. Tirano giù una struttura…stabile!


Pubblicato il 31 Luglio 2013

Il Palazzo, grazie ai soliti strumenti della comunicazione-propaganda, rende noto quanto già era nell’aria. Un’ “emergenza” finta, in una città che al 90% dei suoi immobili non rispetta la normativa del “rischio sismico”! E dietro tutto questo che c’è? Soldi per l’impresa: non erano arrivati da Stancanelli, ora magicamente arriveranno da Bianco!

di iena antibluff marco benantiQuesto è il comunicato dell’ufficio stampa del comune. Un comunicato dove non mancano falsità e omissioni.Questo il testo: “Cavalcavia Tondo Gioeni, sì all’abbattimento

Secondo la Giunta è troppo elevato il rischio sismico che deriva dal mantenimento della struttura. Il sindaco Bianco, “Una scelta obbligata”. L’assessore Bosco: “indispensabile preservare la via di fuga in caso di sgombero”. Venerdì Conferenza dei servizi per la tempistica dell’operazione prevista a cavallo di ferragosto

“La scelta è stata obbligata, considerando prima di tutto la situazione di rischio sismico in cui si trova Catania, ma anche le condizioni di degrado dell’opera e, non ultimo, il costo per una eventuale sistemazione, che in questo momento, viste le condizioni economiche in cui si trova, la città non si potrebbe permettere”.

Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha commentato la scelta della sua giunta, riunitasi questo pomeriggio nel Palazzo degli elefanti, di procedere con l’abbattimento del cavalcavia del Tondo Gioeni. E l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco ha ribadito che, in caso di un terremoto importante, il cavalcavia “potrebbe subire seri danni creando problemi alla pubblica incolumità e alla circolazione sulla Circonvallazione: Catania ha bisogno invece, per preservare una delle principali vie di fuga per lo sgombero e l’arrivo dei soccorsi, di uno svincolo a raso, ben più sicuro dal punto di vista sismico”.

La tempistica dell’operazione sarà definita venerdì prossimo nel corso di una Conferenza dei servizi. Per ridurre al minimo l’impatto sulla città e i disagi per i cittadini, l’operazione potrebbe partire a cavallo di ferragosto. Alla Conferenza dei servizi prenderanno parte assessori e tecnici comunali, polizia municipale, la ditta appaltatrice, rappresentanti della Prefettura, delle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco. Dovranno infatti essere predisposti due piani di circolazione: uno per i giorni della chiusura del tratto della circonvallazione attraversato dal cavalcavia, uno per il periodo in cui sarà possibile invece utilizzare anche una sola corsia dell’arteria.

La vicenda del cavalcavia del Tondo Gioeni è lunga e complessa: la Protezione civile aveva finanziato l’abbattimento nell’ambito di un più ampio appalto, mai del tutto portato a termine dalla ditta aggiudicataria perché l’Amministrazione Stancanelli aveva deciso, il 19 luglio del 2012, sulla base di proprie valutazioni, di procedere al consolidamento del cavalcavia. Questa decisione avrebbe però portato a un aggravio della spesa di oltre 2 milioni e 100 mila euro, completamente a carico del Comune di Catania perché la Protezione civile non era disposta a pagare per lavori non conformi al progetto iniziale.

La Giunta Bianco, in una prima riunione svoltasi il 16 luglio scorso – durante la quale erano stati messi sul tappeto tutti gli elementi legati al rischio sismico e alla sicurezza in generale rispetto all’opera -, aveva manifestato il proprio orientamento ad abbattere il cavalcavia. Questa soluzione, infatti, avrebbe comportato lavori più rapidi e dunque un impatto limitato nel tempo sulla mobilità cittadina rispetto alle operazioni di consolidamento, che avrebbero bloccato la Circonvallazione per diversi mesi. Peraltro, come emerso anche dalle successive riunioni, come quella di ieri, la ristrutturazione del cavalcavia non risolverebbe i problemi di circolazione correlati alla presenza di intersezioni e colli di bottiglia causati dalla struttura all’assetto viario. Valutata la questione sotto ogni profilo, la Giunta ha deciso dunque per l’abbattimento.

È stato stabilito anche di attivare azioni di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, con avvisi mirati in particolare ai residenti dell’area del cavalcavia”.Che dire?

Quindi, l’operazione è giustificata dal “rischio sismico”: dove? A Catania il rischio è ovunque. La maggioranza degli immobili non sono a norma rispetto a quanto è previsto dalle regole in materia del 2008.

Ma quel che è peggio è che la struttura è stabile (lo testimoniano fra l’altro anche le parole dei due ing. Leone e Pennisi su “La Sicilia” di oggi): che non abbia problemi lo dice uno studio dell’Università di Catania di due anni fa! Non “valutazioni dell’amministrazione Stancanelli”. Questa è una vera e propria bugia. La più clamorosa.Poi sui costi: nei due milioni di differenza si omette di dire che ci sono le opere di ultimazione del collettore fognario che valgono quasi un milione di euro.E che dire alla protezione civile regionale? Perchè il ponte sul Tondo Gioeni sì e gli altri no?Bisognerà pertanto abbattere i cavalcavia su viale regione siciliana a Palermo, il ponte della circonvallazione di Catania su via giuffrida, i cavalcavia dell’ autostrada per Messina e per Palermo, etc, etc: perché? Ma perché sarebbero ottime vie di fuga in caso di terremoto? O no?Insomma, quella di oggi è una “pietra miliare” di come la comunicazione-propaganda della nuova amministrazione stia mistificando il reale. Ma a Catania oggi dissentire o soltanto ragionare è pressocchè reato!      


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