CATANIA SHOW: SE IL SISTEMA DI POTERE, CON LE SUE FANFARE, SCIACALLEGGIA SULLE IENESICULE PER SCREDITARLE…

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di Ignazio De Luca Iena Ca Cumma (nella foto fra Iena De Luca e Iena Benanti, Iena Startup Mario Bucolo)

Succede a Catania da qualche tempo, precisamente dal cinque febbraio scorso, che il mondo dell’informazione locale, coatta e paraculata del cosiddetto “quarto potere”, sia in costante agitazione permanente a causa dello scrivente.

Ex burocrate di lungo corso e di alto livello di competenza professionale, incappa, per il suo iper attivismo e la strana pretesa di volersi guadagnare lo stipendio di funzionario pubblico, in due sottoufficiali della Guardia di Finanza.

Il tandem investigativo, dopo lunga e laboriosa indagine, partorisce un teorema accusatorio infarcito da petizioni di principio.
Una piemme, malgrado l’inconsistenza probatoria, lo riterrà sufficiente per emettere ordinanza di custodia cautelare in carcere, che dalla Gip verrà tramutata in arresti domiciliari.

Così l’ex burocrate, dopo 24 anni e un mese di limpida carriera, si ritroverà impelagato in uno sconosciutissimo sistema giudiziario, da molti addetti ai lavori, definito, benevolmente, “malato”.

Privato del lavoro, martoriato nella propria dignità, affossato negli affetti più cari e dulcis in fundu, a 59 anni e 33 giorni, perfino licenziato dal ritorsivo datore di lavoro; datore di lavoro, “collegato” con gli inquilini del palazzo sito in via Vittorio Emanuele, prospiciente Palazzo degli Elefanti (dove albergano- per i non catanesi- “religiosi pastori di anime”).

Con la vita capovolta, similmente, a guisa del lesto movimento del polso che dal dorso ruota,immantinentemente, al palmo della mano, l’ex burocrate, viene “passato per le armi ” dagli sgherri teste di legno dei  media nostrani e nazionali.

“Condannato”in contumacia definitiva come “truffatore di un milione di euro”, dal claunesco circo mediatico, a libro paga permanente del potente di turno, e ignominiosamente sbattuto nelle prime pagine con foto segnaletica. 

Discreti studi classici, laurea in scienze politiche, l’ex burocrate, riconvertito in “truffatore” dai media, decide di mettere a frutto le competenze professionali acquisite e comincia a scrivere.

Ma non scrive di tamburelli o di tennis tavolo. Coatti, paraculati, questuanti a tempo pieno e “desaparesidos” della politica cominciano a chiedersi – ma da dove sbuca fuori costui – ?

Scrive delle trivellazioni e del rilascio delle autorizzazione, scrive delle strane autorizzazione del MUOS (beccandosi due querele), scrive della politica regionale e locale, scrive di strani e “liberali”atti burocratici di funzionari e dirigenti di enti locali. Tutto questo comincia ad essere il “pane” quotidiano di Ignazio De Luca.

Ignazio De Luca, libero e senza padrone, trova spazio per pubblicare articoli su: Paesi Etnei Oggi, Sud, LinkSicilia, attualmente da mesi, su Iene Sicule. Proprio su Iene Sicule, esordirà, scrivendo di un “saltimbanco comunicatore stampa”, buono per tutte le stagioni politiche di destra, sinistra o centro.
Inizia a “disturbare”, Ignazio De Luca, toccando i nervi scoperti del sistema informazione praticato nella città rossazzurra.
I “disturbati”,  invece di contestare il merito degli scritti, impossibilitati perché tutto quanto riportato era sempre stata “la verità” che emergeva dalle carte o da fatti accertati, cercano di delegittimare Ignazio De Luca, per avere egli stesso un procedimento penale in corso, ancora in fase dibattimentale e da incensurato.

Le “secchiate” di “fango mediatico” sono numerose, in quanto Ignazio De Luca, invece di scrivere di tombola, tocca il vertice delle associazioni di categoria e certi giornalisti o comunicatori più di altri si sentono punti nel vivo, ma, campioni di coerenza e stile di vita, non agiscono personalmente, ma attraverso le chat di FB. In FB, amici e amiche, quest’ultime facendo largo uso delle differenze di genere di cui Madre Natura le aveva dotate per riuscire nella professione, umili e servizievoli appartenenti al “cerchio magico”, postano e ripostano sempre la solita solfa del “truffatore”, anche quando l’argomento fossero le previsioni meteorologiche.

Iniziano le intimidazioni degli amici del “cerchio magico”, sotto forma di querele per diffamazione(?) :
Giuseppe Idonea e Carlo Lo Re, sono i primi a rendersi utili idonei alla CAUSA.   Questi signori credono di poter zittire con lo spauracchio della querela, la diffusione delle ordinarie schifezze da anni perpetrate.
A questi due temerari querelatori, Ignazio De Luca, augura buona fortuna auspicando che presto se ne aggiungeranno altri. Vorrà dire che ulteriori verità avranno colto nel segno, provocando la reazione dei “disturbati”. Così l’eventuale querela avrà valenza di medaglia al valore della verità e come tale da appuntare sul petto.

Infine, l’ultima riflessione va ad un tale, sconosciuto a Ignazio De Luca,
Ottavio Cappellani. Costui, per Ignazio De Luca, carneade che più carneade non si può, da tre settimane sembra ossessionato e impressionato dagli articoli di Iena Benanti e Iena De Luca.

Il carneade dal suo profilo FB e dal suo blog Liotro, assilla, tormenta, quasi “tortura” Iena Benanti, ormai da settimane, se Iena Ignazio De Luca ” è lo stesso o un omonimo della truffa allo stato” ( dal suo profilo FB del 9 luglio 2014). Ignazio De Luca, appreso il numero di cellulare postato sulle informazioni del profilo FB del Cappellani, alle tre del mattino del 10 luglio aveva rasserenato l’angosciato intellettuale, così definito da alcuni, etneo. La “medicina” della conoscenza consapevole si rivelerà, per il carneade, infinitamente più dannosa della “patologia”.

Lo scorso 28 luglio alle 21.48 il Cappellani, nel suo profilo FB e nel suo Blog, posta una nota dedicata al Sindaco Enzo Bianco e per conoscenza almeno a un’altra ventina di persone, tra cui il direttore di Iene Sicule, Marco Benanti.

Potrebbe eventualmente essere –è una pura ipotesi- che la lettera aperta al sindaco Enzo Bianco, sia stata scritta dal Cappellani nello stesso stato mentale prediletto da Lewiss Carroll?
Non lo si può dire! Però certamente appare incomprensibile, che dopo qualche ora il carneade (per il sottoscritto) abbia rimosso, dal blog e da FB, l’appello al sindaco e alle altre persone. Si sarà accorto, il carneade, di qualche strafalcione ortografico o sintattico e precipitosamente lo ha cancellato, pur lasciandone traccia minimale sul profilo FB? Boh!

Il carneade, urla, scrivendo tutto maiuscoletto, “Benanti fa i nomi di via Asiago, ma tace sul suo sodale condannato per truffa allo stato Ignazio De Luca..” e a seguire altre ossessioni incubate, forse, ormai da troppo tempo.

Il carneade, la fa tanto grossa che il professore Orazio Licandro, non può far a meno di chattargli ” condannato?” E questi, con uno sforzo esagerato di comprensione” ..mi dicono arrestato”, ammettendo, di aver confuso le due condizioni, lo stato di arrestato con quello di condannato e solo in seguito a suggerimento ..”mi dicono” di aver compreso la differenza.

Capiamo bene, e ne siamo orgogliosi, noi di IeneSicule di essere tra i pochi a tenere il registratore in mano senza avere stampato in faccia un beota sorriso. Per gli amici del “cerchio magico” ciò risulta incomprensibile, non si capacitano che possano esistere ancora cronisti con la schiena dritta.

 

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Redazione Iene Siciliane

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