Catania show: sindaco e Comune contro in Tribunale. Stancanelli imputato, l’Ente parte offesa

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di iena politico-giudiziaria

Che Catania sia una città “scoppiettante” -talora “stupefacente”- è cosa ormai nota al grande pubblico. Anche a quelli con il prosciutto sugli occhi. Bene, può capitare così che il sindaco attualmente in carica, Raffaele Stancanelli sia imputato di abuso d’ufficio in un procedimento dove il Comune è parte offesa!

Niente male. Oggi, infatti, si è tenuta, davanti al Gup Luigi Barone, l’udienza del procedimento penale “Raffaele Stancanelli +25”, “troncone” della più ampia indagine della Procura della Repubblica sulla malagestione dei Servizi sociali al Comune di Catania. Un caso clamoroso di affarismi, ruberie ed altro ai danni della povera gente.

Ecco tutti gli imputati del “troncone” oggi trattato dal Giudice dell’udienza preliminare Barone: Raffaele Stancanelli, Pietro Addario, Antonella Bonanno, Maria Brunetto, Giuseppe Calì, Maria Teresa Cavalieri, Sebastiano Cicero, Ubaldo Camerini, Andrea Castelli, ex assessore provinciale, Antonella Cittadino, Mariella Consoli, Mario Crisà, Giovanni D’Agata, Giuseppina De Martino, Sebastiano Di Mauro, Graziella Gagliano, Fabio Guglielmino, Maria Rita Labisi, Vincenza Lipani, Maurizio Maccarrone, Rosario Marino, Dario Matteo Maugeri, Giuseppa Musumeci, Concetto Poma, Carmelo Reale, già responsabile del personale al Comune di Catania, Lucia Rosto.

Stamane, sono stati sentiti, in aula, un paio di imputati: il Gup ha poi rinviato tutto al 30 gennaio prossimo. Il 24 gennaio, invece, sarà la volta di un altro “troncone” della megainchiesta, che si terrà sempre davanti al Gup Barone.

La posizione di Stancanelli è una sorta di caso a parte: tutto nasce da alcune nomine in alcune commissioni giudicatrici ai tempi in cui il sindaco ex senatore era assessore regionale alle Politiche sociali e alla famiglia del governo Cuffaro. E, forse non a caso, tra i nomi degli imputati è possibile scorgere diversi amministratori (alcuni ex) di enti locali, vicini all’area politica della vecchia Alleanza nazionale tanto cara a Stancanelli.

La Procura della Repubblica, ai tempi della memorabile gestione del dott. Enzo D’Agata, aveva chiesto l’archiviazione. Insomma, secondo l’Accusa (ma anche, in generale, secondo la Difesa) non c’è una norma che avrebbe impedito a Stancanelli di fare quello che ha fatto. Tutto chiaro? No, per il Gip Giuliana Sammartino, no: infatti, disse al Pm di formulare l’imputazione coatta. Altro che archiviazione. Infatti, il Pm titolare, Lucio Setola, la pensava diversamente.

Ma le vie del Signore sono infinite e allora: apriti cielo! Stancanelli poteva o no fare quello che ha fatto? Fra l’altro al sindaco è contestata la violazione dell’art. 97 della Costituzione sulla buona amministrazione. Ci sarebbero -secondo le ipotesi investigative- logiche clientelari dietro questa vicenda: sarà vero? Ai posteri l’ardua sentenza, si direbbe. I bene-informati, comunque, dicono che la decisione sul rinvio o meno a giudizio del sindaco arriverà nel mese di marzo. Occhi aperti e orecchie pulite. Alla prossima.

Il PM Alessandro La Rosa ha chiesto il rinvio a giudizio per gli imputati tranne che per Maurizio Maccarrone. L’imputato Mariella Consoli ha chiesto l’abbreviato.

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Redazione Iene Siciliane

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