Catania show: spigolature, pungoli e altro…per l’amministrazione “primaverile”

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(F)Atti concreti, chiedono i catanesi, no réclame.

di Ignazio De Luca iena stufa

Domenica 6 luglio riavremo il “Lungomare liberato” con buona pace dei commercianti, autorizzati e abusivi, di tutti quelli, “arrangia casa”, che magari sperano nella santa domenica per poter tirare avanti.

Iniziativa di cui il sindaco Bianco al punto 119 del suo “eBook spot” si intesta la paternità. Ma è risaputo che è la maternità ad essere sempre certa, infatti l’iniziativa, senza alcun dubbio, appartiene ad un’associazione di appassionati ciclisti, che con una petizione avevano raccolto oltre mille firme per il lungomare liberato. Il sindaco Bianco, preso atto della petizione e anche d’altro di cui diremo appresso, ha avallato la chiusura per la prima domenica di ogni mese.

Prima di passare alla spigolatura del lungomare liberato, vogliamo spigolare nella spigolatura a proposito del Bianco’s eBook. In un affollatissimo e molto desolante panorama informativo, nell’occasione della pubblicizzazione del “Bianco’s spot”, si è materializzata una stampa sdraiata, manco fossimo stati ferragosto, completamente genuflessa e totalmente asservita alla ever green “primaverile”.

Giusto per ricordare che siamo sì: piccoli, poveri, amorali e per qualcuno anche mafiosi, ma tosti, quadrati e competenti, capaci di surclassare una miriade di soggetti che si sentono “giornalisti” solo per essere iscritti ad un ordine professionale che il Presidente Luigi Einaudi, già nel 1945, definiva immorale.

Solamente Iene Sicule per prima il 17 giugno con ” Enzo ‘u puppitaru” a firma del direttore e il 24 giugno Ct Zen con “Bianco… se i meriti sono di altri”, firmato dal direttore e da due giornalisti di quella testata, hanno smascherato l’appropriazione indebita certificata nel Bianco’s eBook, ovvero: di molte delle cose fatte e concluse da Stancanelli, se ne è, inopinatamente, appropriata la quarta “Primaverile”.

Passiamo alla rassegna della spigolatura del “lungomare liberato”.
Il 10 giugno, Lorena Virlinzi, amministratore delegato della società concessionaria del Parcheggio Europa, lancia -ma noi no- e tutti i media raccolgono, un accorato e quasi commovente appello, a tutela dell’investimento della sua società, che si andava rivelando giorno dopo giorno -mannaggia- meno remunerativo delle previsioni. Accusa con molta amarezza Lorena Virlinzi che il Borghetto Europa, la sua creatura, patisce criticità e inadempienze a causa dell’abusivismo e della scarsa manutenzione del verde. Inefficenze tutte da addebitare a specifiche negligenze dell’amministrazione Bianco, che  tollera auto in doppia e anche in tripla fila, residuando così nel Borghetto, centinaia di stalli inutilizzati, con evidente grave danno patrimoniale della società rappresentata.

Ebbene questo accorato”grido di dolore” non è caduto e non poteva essere altrimenti, nel vuoto. Subito, dopo qualche ora della lagnanza “urbi et orbi” della potente amministratrice, già, si erano attivate pagine facebook per lanciare collette di raccolta fondi per mantenere la remuneratività dell’investimento, ma questo a merito della solidarietà e sensibilizzazione del social network più famoso.

Poteva mancare il pronto e servizievole “yes” dell’amministrazione?
Manco per sogno! Per non sembrare troppo riguardosa ai desiderata di Lorena Virlinzi, la “Bianco’s spring” sembrerebbe prendere a pretesto la petizione degli amici della bici, e in quattro e quattr’otto, libera il lungomare, posizionandolo al 119 punto del Bianco’s eBook. Ottiene l’amministrazione, un doppio colpo, si appropria di iniziative perorate da altri e allo stesso tempo, tacita, con un espediente diverso ma similare una controparte a cui non si può opporre un rifiuto?

Del resto chissenefrega se la concertazione, tante volte a sproposito richiamata dalla “Bianco’s spring”, non c’è stata! Esercizi commerciali e attività varie coinvolte avranno voglia di protestare; e poi che esagerazione questa protesta delle associazioni di categoria, mica, il lungomare è chiuso al traffico tutti giorni della settimana quante storie per una domenica al mese.

Ma a proposito di associazione di categoria e commercianti: ricordiamo correttamente che uno dei punti programmatici del candidato sindaco Bianco, consisteva nella promessa di riaprire al traffico veicolare Piazza Duomo?
O quel punto programmatico valeva quanto una promessa da marinaio?

Passiamo al pungolo, nel senso di suggerimento alla “Bianco’s spring”.
Mettiamo avanti, da subito, non solo le mani ma anche le braccia e le spalle, per confidare ai nostri lettori che il suggerimento avrebbe molteplici aspetti positivi per essere adottato dall’amministrazione, ma, proponendolo noi, dubitiamo che sarà preso in considerazione.

Colpa del riflesso condizionato, studiato da Ivan Pavlov. Questo principio che applicato alla politica, diventa riflesso condizionato oppositivo è caratterizzato dalla contrapposizione a prescindere . Non è essenziale che quanto proposto sia valido ed efficace, se però, proviene da una contro parte: libera, senza condizionamenti e ferocemente critica, tanto basta per rigettare qualsiasi proposta proveniente da noi. Ma non ci arrendiamo e ugualmente ci proviamo.

Estate . Tempo di mare, meta preferita per una moltitudine di catanesi e non, è la Playa . Vi sarà capitato di doverci andare dagli Archi della Marina per raggiungere il lido preferito. Chiunque è a conoscenza della criticità di quell’arteria viaria e del tempo di percorrenza, di quasi non si arriva mai, della via Cristoforo Colombo fino al Faro. Perfino i motorini scelgono percorsi alternativi, evitando quel tratto per non rimanere intrappolati.

Non rientra nel tema trattato, ma la via intitolata al navigatore genovese ci fa venire in mente che la sede dell’Asec Trade è proprio in via Cristoforo Colombo, dove dovrebbe stare l’addetto stampa signor Danzuso, invece che stanziare nelle paludate stanze di Palazzo degli Elefanti a esercitare il ruolo abusivo di capo ufficio stampa “ombra” del Comune.
A proposito abbiamo notizia che mister 60 o 35 mila euro, ha “partorito” il secondo comunicato stampa per Asec trade. Il secondo in sei mesi, praticamente da 7.500 a 15.000 euro il costo per ogni “comunicato danzusiano”. Buon per noi che utilizziamo la bombola. Basta divagare, altrimenti il riflesso condizionato oppositivo del “Bianco’s green”, raggiungerà vette insuperabili.

Il sindaco Bianco in svariate occasioni ha annunciato che bisogna restituire l’area portuale ai catanesi, abbattendo l’orrendo muro che delimita un’anacronistica cinta daziaria. Bene con una semplice ordinanza di apertura al traffico veicolare delle corsie che dentro il Porto corrono lungo la via Cristoforo Colombo, si può realizzare, anche se parzialmente, l’immissione in possesso ai catanesi di questa importantissima area, lasciando, per ora, intatto il brutto muraglione. Anche solo temporaneamente per il periodo estivo.

Un’ordinanza sindacale contingibile e urgente per 60 giorni, realmente a costo zero, allevierebbe di tantissimo lo stress degli sventurati costretti a quel tragitto. Le soluzioni tecniche abbondano, ne illustriamo solo una: le quattro corsie di via Colombo, potrebbero essere utilizzate in un solo senso di marcia, le due del Porto, nel senso inverso. Il vice sindaco Consoli, chiederà, dopo quelli del “Tonfo” Gioeni, l’ennesimo sacrificio alla polizia municipale, per disciplinare il traffico veicolare dentro il porto e tutti i catanesi, perfino noi finalmente potremo esclamare : “bravu ‘usinnacu Biancu”.

Concludendo, ci sembra doveroso lasciare una domanda per il super esperto del sindaco Bianco, colui che ha stracciato, per incarichi ricevuti, la dottoressa Antonella Liotta, che capitola 3 a 4: il pluri- incaricato, senza laurea né percorsi accademici, in violazione della circolare della Funzione Pubblica n. 2 del 11 marzo 2008, il perito tecnico signor Giuseppe Idonea.

Ricapitoliamo anche per nostra buona memoria che il perito tecnico Giuseppe Idonea, già nominato dal sindaco Bianco:

A) esperto delle relazioni esterne;

B) esperto del comitato scientifico della fondazione “distretto produttivo della
    pietra lavica”

C) commissario liquidatore della decotta Azienda Municipale Trasporti.

D) direttore esecutivo del coordinamento dei Comuni Unesco di Sicilia.

Possibile che con tali e cotanto “spirtizze” non gli sia venuto di consigliare al sindaco una soluzione tanto semplice quanto efficace? Forse perché quando le soluzione sono realmente a costo zero, a differenza degli incarichi ricevuti, camuffati da titolo gratuito, non ne vale la pena?

 

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Redazione Iene Siciliane

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