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Catania. Si e’ spento Salvo Cannizzo il militare italiano ammalatosi dopo la missione in Kosovo. Lo Stato l’ha abbandonato
Pubblicato il 18 Settembre 2012
di iena indignata
Si è spento il militare catanese ammalatosi in Kosovo dopo essere stato a contatto con l’uranio impoverito e che da anni gridava che lo Stato italiano lo aveva abbandonato. Salvo Cannizzo, il militare catanese malato di cancro dopo essere stato in Kosovo a contatto con l’uranio impoverito. Pochi mesi addietro aveva iniziato lo sciopero della fame gridando: “Lo Stato mi ha abbandonato”. Nel 2009 ha fatto da guida alle telecamere di Report nel quartiere di Librino, portando alla luce incompiute e disservizi del comune di Catania.
Sempre attento alle istanze dei più deboli, Salvo Cannizzo, appena tornato dal Kossovo, ha iniziato un percorso al fianco dei ceti meno abbienti. Irriverente, ribelle, ma soprattutto leale. Delle sue missioni in Kosovo conservava le medaglie e un forte senso di appartenenza allo Stato. Ma ieri il sergente Salvo Cannizzo, 36 anni, catanese, è stato stroncato da un cancro al cervello contratto per avere inspirato uranio impoverito. Salvo, padre di tre bambine, da sempre impegnato nel sociale (da sempre operava nel suo difficile rione, Librino, e per due anni era stato consigliere di quartiere) ha dovuto fare i conti con il tumore già dal 2006 , così come altri quattro dei nove membri della sua squadra, molti dei quali non ci sono più.
Salvo Cannizzo si è spento all’improvviso confidando a Salvatore Privitera, suo caro amico attivista nel settore sociale, un messaggio da comunicare nel caso in cui il cancro lo avesse stroncato. “Bisogna fare qualcosa per evitare che i miei compagni del battaglione San Marco, che erano con me a contatto con l’uranio impoverito, muoiano nel silenzio dello Stato che ci ha abbandonato”. Lo stesso Stato è rimasto indifferente allo sciopero della fame di Cannizzo, che chiedeva aiuto, essendo costretto sulla sedia a rotelle da un tumore al cervello devastante . Un tumore che ha invaso il suo corpo dopo il contatto con l’uranio impoverito. L’ex militare lascia tre bambine, i funerali si svolgeranno domani alle 16 presso la chiesa di San Leone.
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