di Iena Delusa
Questa è una storia di miseria, ma di sicuro non di nobiltà…il mese di agosto è alle porte e il caldo afoso stringe nella sua morsa tutta l’Italia e anche la nostra città, tra qualche giorno, secondo le previsioni, arriverà una “bolla di calore”, causata dall’anticiclone africano. Bene, normale amministrazione per una città del profondo sud, quindi, nessuna “emergenza”, semplicemente condizioni meteorologiche prevedibili e ricorrenti, insomma ci prepariamo ad affrontare il mese più caldo dell’anno. Lo facciamo armati di condizionatori, giornate al mare e lunghi riposino pomeridiani. Certo, ma queste possibilità non ce le hanno tutti in città, ci sono sempre loro a guastare le statistiche e a infastidire ogni fantasia, sempre loro: i poveri, che la villeggiatura se la fanno nel villaggio turistico del marciapiede, e il bello è che ci passano tutto l’anno, Natale, Pasqua, Capodanno e ferie d’agosto comprese.
Quest’anno però per loro ci sarà una novità, la chiusura dell’Help Center della Caritas Diocesana di Catania per l’intero mese di agosto, così come annunciato da un laconico avviso esposto sulla porta: “si informano gli utenti che l’Help Center rimarrà chiuso dal 5 agosto all’1 settembre” stop. Non si fa cenno a servizi alternativi previsti per coloro che in quella stanzetta ci passano tutte le mattine, nell’attesa di fare colazione, prendere l’unica doccia quotidiana e, magari essere ascoltati, assistiti, aiutati. Tutto questo sarà possibile riottenerlo, ma solo dopo il mese di agosto. Ma come? proprio nel mese più difficile dell’anno per chi non ha un tetto sulla testa, proprio in agosto, quando la città tende a svuotarsi, anche le suore rallentano i servizi alla povertà, impegnate anche loro nei ritiri spirituali, proprio allora si chiude?
Mentre nelle altre città i servizi per i senza tetto si incrementano in estate, si pensa agli anziani soli, aumenta l’attenzione alle fasce deboli della popolazione, la Caritas di Catania che fa? chiude l’Help Center, unico approdo per chi non ha niente, unica parvenza di “centro diurno” per chi non ha casa, unico baluardo di speranza per chi è solo, povero, senza nulla. Per un mese dovranno arrangiarsi punto. Dalla Caritas fanno sapere che si tratta di una chiusura necessaria per lavori di ristrutturazione….ma…non si potevano fare in un altro momento questi lavori? che saranno pure necessari, certo, ma fatti proprio in agosto sanno tanto di “ferie”, non si potevano fare prima magari? e poi, scusate l’ovvietà, ma se proprio dovevano chiudere in agosto, non è venuto in mente a nessuno della Caritas di allertare le istituzioni, le altre associazioni di volontariato, chiedendo aiuto per sopperire a questa grave lacuna di servizi proprio in estate? no, niente…l’Assessore Trojano, confida di aver saputo della chiusura imminente da una giornalista…le altre associazioni di solidarietà lo stesso. Adesso, in fretta e furia (prescia che sembra dovuta più al clamore fatto dalla stampa locale, che dalla reale volontà di risolvere il problema), ecco che la Caritas tira fuori dal cappello la magica soluzione: mettere dei gazebo con distribuzione panini durante le sere in cui le suore (che forniscono servizio di mensa pomeridiano) saranno chiuse….e sembra pure che questa soluzione abbia pienamente soddisfatto il neo Assessore alle Politiche Sociali Fiorentino Trojano.
In realtà questa soluzione non dovrebbe accontentare nessuna persona di buon senso, perché non cambia e non aggiunge nulla al vuoto creato dalla chiusura dell’Help Center. Le persone in un mese caldissimo come agosto vagheranno per la città sotto il sole e senza un posto dove andare nemmeno per qualche ora; non resta che pensare che si tratti della solita soluzione semplicistica a portata di mano…anzi no…di comunicato stampa! Chiediloaloro dove vanno a finire i soldi dell’8Xmille destinato alla Chiesa Cattolica…
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