di iena politica
Non è un mistero il rapporto privilegiato che lega i due Raffaele: Stancanelli di Regalbuto, sindaco del Pdl a Catania, e Lombardo di Grammichele, dimissionario presidente della Regione Siciliana, fondatore del Movimento per l’Autonomia. Basti pensare che Raffaele Stancanelli è riuscito a godere del sostegno del Mpa al Comune di Catania anche quando la guerra tra Pdl e Mpa si giocava senza esclusione di colpi. Ricorderete come Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania e co-co-coordinatore regionale del Pdl, revocò le deleghe agli assessori del Mpa componenti la sua giunta in risposta all’esclusione del Pdl dalla giunta regionale da parte di Raffaele Lombardo. E Castiglione invitò a fare altrettanto, con forza, anche il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, ma senza riuscirci perché alla fine Stancanelli non s’è curato della ‘diffida’ del coordinatore regionale e ha continuato a camminare a braccetto con Raffaele Lombardo, indispettendo Castiglione a tal punto da fargli annunciare la sua candidatura a sindaco di Catania. Peraltro, proprio Raffaele Stancanelli, fu tra i primi ad aderire allo strappo dal Pdl di Innocenzo Leontini, insieme a Fabio Mancuso (di quest’ultimo però vi parliamo in un altro articolo).
Orbene, finché il centrodestra era tutto unito e compatto il problema non s’è posto, finché si ipotizzava un ritorno di d’intesa tra Pdl e Mpa nel nome di Nello Musumeci il “caso Stancanelli” non aveva motivo di porsi. La riflessione, invece, è scaturita naturale non appena s’è registrata la rottura di Gianfranco Miccichè con il sostegno di Raffaele Lombardo. Tutti hanno iniziato a chiedersi: e ora cosa farà Raffaele Stancanelli? Romperà anche lui con Raffaele Lombardo e sosterrà Nello Musumeci piuttosto che Gianfranco Miccichè? Sosterrà colui, ossia Nello Musumeci, che con una sola lista ha rischiato di mandarlo al ballottaggio alle ultime amministrative e che con il nuovo sistema elettorale (che di fatto elimina il condizionamento del numero delle liste alla forza del candidato sindaco) lo avrebbe sicuramente battuto senza partita.
Raffaele Stancanelli ha scelto di sostenere Nello Musumeci, suscitando anche la sorpresa di quest’ultimo che si evince dalle sue dichiarazioni a margine della conferenza stampa tenuta a Palazzo degli Elefanti: “Il sindaco Stancanelli – ha sottolineato Nello Musumeci – è stato tra i primi a lanciare la mia candidatura, sorprendendomi, e ha continuano a sostenermi. Di questo lo ringrazio. Adesso dobbiamo incontrarci per superare antiche divergenze e contrapposizioni per valutare le convergenze”.
Bene, ma adesso emerge che Stancanelli avrebbe fatto la sua scelta di sostenere Nello Musumeci per amore di partito o per coerenza o perché convinto dall’uomo o dal progetto politico della coalizione nella quale, lo ricordiamo, c’è anche il suo partito, il Pdl. No, niente affatto. Il comunicato appena emesso dall’Ufficio stampa del sindaco Raffaele Stancanelli testimonia che il sostegno di quest’ultimo a Nello Musumeci sarebbe il frutto di un calcolo personale. La sua rielezione a sindaco di Catania con l’appoggio di Nello Musumeci che quindi non dovrebbe più continuare a fargli opposizione.
Attenzionate la nota del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli: “Avevo chiesto nei giorni scorsi all’onorevole Musumeci di fare responsabilmente chiarezza sul suo ruolo di capo di un gruppo politico di opposizione nel Consiglio comunale di Catania e da lui sono invece arrivate solo parole e frasi di circostanza su ipotetici scenari futuri che contraddicono l’intelligente richiamo del presidente Berlusconi alla coesione dello schieramento di centrodestra per cui in questi anni in Sicilia anch’io mi sono battuto, spesso in solitudine. La contrapposizione al sindaco del Pdl che anche ieri l’onorevole Musumeci a nome del suo gruppo politico ha invece riconfermato, è in evidente contrasto con la necessaria condivisione, in uno spirito di reale reciprocità, di un progetto politico che per essere credibile deve poter contare su gesti e atti concreti anche nei vari livelli di governo territoriale. E per questo mi aspettavo e mi aspetto ancora un’adesione convinta, concreta e incondizionata, senza ulteriori perifrasi o rinvii temporali, alla maggioranza che sostiene la mia azione politico-amministrativa in consiglio comunale“.
Tutto chiaro? Raffaele Stancanelli desidera che il gruppo politico che in Comunale comunale fa riferimento a Nello Musumeci, ossia ‘Alleanza siciliana-La Destra’, abbandoni i banchi dell’opposizione ed entri a far parte della sua maggioranza. Così, qualora Musumeci non dovesse essere rieletto alla presidenza della Regione Siciliana (anche se i sondaggi lo danno in testa), per una questione di coerenza amministrativo-politica, non potrà più candidarsi contro di lui e, considerati i numeri della volta scorsa, batterlo senza partita. E bravo Stancanelli, viva la coerenza e la scelta del candidato migliore nell’interesse dei siciliani. Però un particolare: come mai la nota non parla di Mpa e Grande Sud? Alla luce del suo ragionamento e della rottura regionale Raffaele Stancanelli dovrebbe allora spedire all’opposizione i gruppi del ‘Mpa’ e di ‘Grande Sud’ che in Consiglio comunale a Catania invece lo sostengono. Perché nel suo comunicato stampa non parla anche di quest’altra faccia della medaglia? Perché non gli conviene?
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