Catania “startup accellerate”: chi fudda!

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di Iena Pioniere

I nostri simpaticunazzi amici che, a modo loro, cercano di accaparrarsi le startup catanesi iniziano ad accusare i primi problemi di crisi, forse – finalmente – in molti si sono accorti dei pasticci fin ora combinati quali il capo di Wcap Catania candidato alle nazionali nella lista Monti e poi supporter di Enzo Bianco, i gestori del Wcap Catania che – indipendentemente dall’organizzazione nazionale – si sistemano le startup di loro amici e fidanzate o si auto-eleggono direttori di fondazioni ed in ultimo – il capo supremo delle startup catanesi (convinto lui…) – che si è sempre vantato proprio delle operazioni curiose da noi segnalate nelle puntate dedicate allo scandalo Provincia/Startup.

In pompa magna, da un mese, pubblicizzano un importante evento, l’International Startup Campus, addirittura andato sold-out e che ha visto a Catania personaggi molto interessanti anche se tutti riconducibili al solito circuito di amici dei tipi di cui sopra.

Ci aspettavamo un momento di riscatto per i nostri simpaticunazzi amici ed invece notiamo, dalle loro stesse foto proprio na fudda di persone…ne abbiamo contate circa 22…ammappete…praticamente sono già di più i fondatori delle startup che frequentano l’acceleratore Working Capital Catania che il pubblico di tal evento.La parte bella era che per partecipare all’evento bisognava scrivere una lettera motivazionale agli organizzatori…wow…queste lettere devono esser state veramente significative, infatti poi possiamo leggere tali motivazioni proprio nella foto, pubblicata dal grande capo, di una lavagna. Foto che alleghiamo e dove possiamo leggere motivazioni e descrizioni quasi da orgasmo, proprio rivelatrici di quanto di più l’ambiente catanese startup (quell’ambiente) può esprimere, cioè fuffa alla stato puro. Neanche raffinata…proprio stato puro.

Sulla lavagna leggiamo di Luca, ingegnere di Adrano che ha fatto la tesi in USA e dichiara “fare per restare”; Pasquale ingegnere elettronico “migliorare”; Gloria, economia, di Niscemi, azienda familiare (quindi potrebbe candidarsi nel gruppo giovani imprenditori) ma “creativa”; Giancarlo che è per la rivoluzione culturale, è di Trebisacce ed è un sognatore (Minkia, aggiungiamo noi); Angelo, imprenditore seriale da Reggio Calabria, leader (modesto); Fabrizio daLicata che collabora con Apple (in che?); Floriana, da Messina, felice, giornalista e le piace parlare (!!!); Valeria da Roma, vuole tornare per investire in Sicilia ma è felice e confusa (beata lei); Stefano che è per la reverse emigration…e poi abbiamo Luigi, pioniere delle startup in Calabria (tanto un colpo di pioniere non si nega a nessuno).

Insomma la lavagna della fuffa. Ma infondo basta cercare “startup” sul nostro sito per averne solo conferme. La fuffa attrae tuffa…e capitali pubblici…tipo quelli della Provincia di Catania…  

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Redazione Iene Siciliane

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