Catania “stellare”: la fuffastartup

di Iena Fuffaraleggiamo questo articolo:

e restiamo sconvolti, ma come prima Mizzi & c. organizzano gli statigenerali dell’innovazione col sindaco Stancanelli (un fallimento, dopoun gran can-can mediatico tutto sponsorizzato da Telecom Italia, dopo1 mese già su La Sicilia c’erano le lettere dei ragazzi che avevanpartecipato con le loro idee, lamentandosi di non esser più statipresi in considerazione) e poi “benedice” Bianco?E Bianco che appena mette il becco fuori da Palazzo degli Elefanti vaa fare la marchetta da Telecom Italia? Ma complimenti vivissimi.E nel frattempo le vere startup catanesi, quelle che fanno business(una fattura un milione di euro con temi WordPress) che si muovono alivello internazionale vanno, appunto, per la loro strada, lasciandola pura fuffa al sindaco, a Telecom ed ai loro comparetti di merendain giacca e cravatta tipo pinguini…ci riferiamo ai baroniuniversitari che si preoccupano solo di organizzare qualcheconvegnetto senza produrre nulla di reale, spingendo startup con ideeassurde che non stanno ne in cielo ne in terra e ci riferiamo allazona confindustria che solo grazie ad un poco di raccomandazioni epreghiere varie ha fatto finanziare una sola startup fino ad ora.FuffaCity, altro che startup.A Catania ormai esistono due universi paralleli e – per fortuna – maiconvergenti, uno di aziende che fanno, che si aprono a livellointernazionale e che evitano di far “comunella” a Catania con altri e,appunto, gli altri che sono il sistema “vetrina”. Un sistema basato suveti personali, sul “faccio tutto io”, sul “sono tutto io”, basatosulle persone (poche) e non sulle aziende, sulla raccomandazione,sugli accordi sottobanco, sul favoritismo, sul non sopportare lecritiche etc…che se poi andiamo a cercare tali comportamenti litroviamo tutti sotto una unica voce: “comportamento mafioso”. Certoper fortuna nulla di criminale ma proprio il concetto di comportamentomafioso attuato alla lettera, come da definizione enciclopedica. Ilbello che poi parlano di etica.