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Catania “straordinaria primavera”, asili nido privatizzati: chi ha di meno paga di più. Manifestazione davanti al Palazzo che discute della riforma classista!
Pubblicato il 17 Dicembre 2013
Oggi pomeriggio iniziativa davanti al Comune…ecco il comunicato:“Riforma asili nido domani in Consiglio Comunale. Manifestazione di protesta di genitori e lavoratrici.
Oggi, 17 dicembre, alle ore 17 si svolgerà il Consiglio Comunale di Catania che dovrà discutere la Riforma degli asili nido proposta dall’amministrazione Bianco. Catania Bene Comune, il Comitato spontaneo genitori e il Comitato lavoratrici “angeli degli asili” hanno indetto per le ore 16,30 una manifestazione davanti al palazzo comunale e non appena inizierà il Consiglio saliranno in aula per chiedere la modifica della Riforma. Gli organi di stampa sono invitati a partecipare e a darne notizia.
Di seguito il testo del comunicato dei comitati e di Catania Bene Comune.
Privati e carissimi saranno gli asili nido di Catania se il Consiglio Comunale approvasse la delibera e il regolamento presentati dall’Assessore ai Servizi Sociali Fiorentino Trojano.
Rette mensili altissime di 155 euro per mezza giornata e di 260 euro per il tempo pieno, pochi posti disponibili a prezzo scontato e comunque alto (75 euro al mese per il tempo corto e 195 per il tempo pieno), un capitolo di bilancio per garantire l’esenzione ai bambini svantaggiati senza neanche un euro a disposizione, a fronte delle 60 fasce di contribuzione in vigore fino ad oggi che prevedevano l’esenzione dal pagamento per circa 150 bambini con redditi familiari inferiori ai 500 euro e una equa distribuzione dei costi sulla base del reddito.
Esternalizzazione del servizio di tutti gli asili. Con il nuovo regolamento il personale comunale, assunto tramite concorso pubblico, già ridotto da 155 unità a 100, che nei prossimi anni andrà in pensione non potrà essere sostituito da personale pubblico con le medesime competenze e gli stessi livelli contrattuali ma verrà rimpiazzato da solo personale di cooperative private, assunto tramite chiamata diretta delle cooperative e con uno stipendio molto più basso, non fisso ma legato alle ore effettive di servizio, con pagamento posticipato e subordinato alla disponibilità economica del Comune prima e della cooperativa dopo. L’attuale personale ausiliario degli asili nido aspetta ancora lo stipendio del mese di maggio 2013.
Accreditamento di asili nido privati. Qualora venisse approvata la riforma degli asili nido, con tali tariffe e con tale incertezza sulle sorti del personale, quello pubblico in via di trasferimento e quello privato non pagato, sarebbe a serio rischio la tenuta strutturale del servizio. Basterebbe infatti che il numero di iscritti da gennaio 2014 fosse inferiore a 530 (cosa probabilissima) e il sistema degli asili nido, per come proposto dall’amministrazione Bianco, collasserebbe costringendo alla chiusura. Così l’amministrazione comunale, esplicitando la vera intenzione della riforma, ha previsto un sistema di accreditamento di asili nido privati. Come funziona? Gli asili privati accreditati accoglieranno al posto del comune i bambini. Le famiglie pagheranno le somme che sarebbero dovute andare al Comune all’asilo privato e il Comune paga al privato il resto del costo per il bambino. Soldi pubblici regalati ai privati senza alcun motivo e un servizio pubblico di qualità smantellato. Tuttavia non esiste nessuna legge in vigore in Sicilia che prevede tali forme di accreditamento di strutture asili nido private, motivo per cui tale norma prevista nel regolamento proposto è assolutamente illegale e priva di senso. Andrebbe immediatamente cassata, a meno che l’amministrazione Bianco non volesse agire fuori dalla legge.
Catania Bene Comune, il Comitato spontaneo genitori e il Comitato lavoratrici “angeli degli asili” hanno convocato per martedì 17 dicembre dalle ore 17 una manifestazione in Piazza Duomo per poi partecipare al Consiglio Comunale che discuterà la riforma.Le proposte dei comitati sono chiare e fattibili.Ripristinare un numero equo di fasce di reddito e un meccanismo progressivo di contribuzione che permetta anche alle famiglie meno abbienti di accedere agli asili nido.Reperire le risorse necessarie al mantenimento degli asili nido destinando l’intera quota di fondi europei assegnati al mantenimento dei servizi ai bambini da 0 a 3 anni agli asili nido comunali e creando un fondo regionale per gli asili nido che incida come “contributo finalizzato” al raggiungimento della quota di costo oggi interamente a carico delle famiglie.Garantire l’occupazione del personale comunale e ausiliario, prevedendo l’internalizzazione graduale di tutto il personale. Garantire il pagamento puntuale degli stipendi.Fermare l’esternalizzazione ulteriore del servizio e prevedere un concorso pubblico per l’assunzione del personale che andrà in pensione nei prossimi anni.Bloccare la privatizzazione, tramite accredito di strutture private, prevista dal nuovo regolamento e rispondere alla domanda di ampliamento del servizio tramite l’apertura di nuovi asili comunali.Alcuni Consigli di Municipalità (la Seconda e Terza municipalità per esempio) hanno già bocciato la Riforma degli asili proposta dall’amministrazione Bianco. Ora tocca al Consiglio mantenere aperti gli asili per l’oggi e per il domani modificando la riforma e prevedendo la sopravvivenza di un sistema pubblico ed equo.Catania Bene Comune
Comitato spontaneo genitoriComitato lavoratrici “angeli degli asili” “.
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