di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Catania, tragedia sul lavoro, denuncia dei sindacati: l’operaio Orazio Savoca, “in nero” e su “un’impalcatura fatiscente” vittima di “un fenomeno tragicamente infame”
Pubblicato il 08 Agosto 2012
Comunicato ufficiale delle segreterie di Cgil-Cisl e Uil, insieme ai responsabili di categoria degli edili: lo pubblichiamo interamente. Senza commenti. Per una storia, l’ennesima, che ripropone scenari e situazioni non più tollerabili. Altro che “morti bianche”!
a cura di Iena Operaia“Per Orazio Savoca, il lavoratore ventiseienne morto oggi in un cantiere di via D’Antona a Catania, nessuna impresa versava contributi alla Cassa edile ormai dal 2006. Ma lui continuava a prestare la sua opera, costretto a farlo in nero e a rischio quotidiano della vita su impalcature fatiscenti come quella da cui e’ precipitato stamattina nel centro storico di Catania, triste capitale delle vittime sul lavoro”.Questa la denuncia dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Angelo Villari, Alfio Giulio e Angelo Mattone, insieme con i segretari delle organizzazioni di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Claudio Longo, Gavino Pisanu e Francesco De Martino che aggiungono: “Le notizie raccolte dai rappresentanti sindacali nel cantiere, che non risulta registrato alla Cassa edile e ora è stato posto sotto sequestro dalle autorità giudiziarie, sono inquietanti ma al tempo stesso emblematiche di una condizione di diffusa, irresponsabile, illegalità da tempo denunciata dai sindacati catanesi. Siamo di fronte a una nuova dimostrazione di impotenza delle istituzioni, in particolar modo dell’Ispettorato, che dovrebbero contrastare un fenomeno tragicamente infame“. Villari, Giulio, Mattone, Longo, Pisanu e De Martino concludono: “Ribadiamo la richiesta di intervento della Prefettura perché, assieme alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, siano accertate le carenze nella rete di controlli a tutela dei lavoratori in modo, poi, da rivendicare con forza personale specializzato e mezzi per contrastare questa piaga”.
Lascia un commento