Sotto gli archi della Marina, di fronte la sede della Capitaneria di Porto, si è svolto stamattina, in occasione dello SCIOPERO NAZIONALE DEI PESCATORI indetto dall’APMP (Ass.Pescatori Marittimi Professionali), un presidio a cui hanno partecipato la Federazione del Sociale USB Catania, Terra e LiberAzione, il comitato Non si svuota il Sud e Catania Bene Comune.
Fra gli interventi riportiamo quelli di Fabio Micalizzi, presidente nazionale dell’APMP, e di Orazio Vasta, Federazione del Sociale USB Catania.
Micalizzi (APMP): “Questo Sciopero lo abbiamo chiamato “Prima giornata nazionale per IL DIRITTO AL FUTURO dei Pescatori Marittimi Professionali” . Per lo sciopero di oggi 24 aprile si sono svolte una serie di iniziative in diverse marinerie tra cui Taranto, Reggio Calabria, Salerno, Genova, Roma, Palermo, Siracusa, Sciacca e Catania. A Catania con noi , un sindacato conflittuale, la Federazione del Sociale USB.(…) Cosa Chiediamo? Chiediamo alla politica maggiore RISPETTO! Noi pescatori vogliamo potere lavorare e chiediamo, lo ripeto, maggiore rispetto. Rispetto e verità! Per esempio, i pescatori sono accusati e anche sansionati per reati ambientali, addirittura per danni ambientali aggravati e continuati. In realtà sono i pescatori marittimi professionali che subiscono gravi danni al lavoro e all’occupazione a causa dell’inquinamento marino provocato dalla quasi totale assenza di collettorifognari in diversi territori italiani, vedi Acitrezza, smaltimento illegale di rifiuti tossici a mare. Sono i pescatori i colpevoli? (…) Da tempo chiediamo l’istituzione di un “OSSERVATORIO DEL MEDITERRANEO” per attenzionare le realtà locali di tutte le Marinerie d’Italia e d’Europa che si affacciano sul Mar Mediterraneo che devono essere diversificate dalla Grandi/Grosse Imprese di Pesca. I piccoli e medi pescatori sono i primi a chiedere il rispetto delle regole e delle leggi, ma è anche vero e giusto che le leggi devono essere proposte e realizzate con professionalità, onestà, cultura, conoscenza e rispetto (…)
A seguito delle manifestazione odierne dei pescatori , il Direttivo APMP-UPI ha deciso di organizzare delle manifestazioni di contestazione nei confronti del Ministro Leghista Salvini, che ha in programma una serie di appuntamenti calendarizzati in Sicilia”.
Orazio Vasta (USB): “In Sicilia il comparto pesca coinvolge non meno di 30 mila famiglie. Dal 2000 a oggi i pescherecci siciliani si sono ridotti da circa 4500 a non più di 2500 . Nell’intera filiera ittica siciliana , attualmente, i lavoratori occupati sono circa 30 mila: 10 mila di questi sono pescatori.
In 10 anni, si sono persi circa 20 mila posti di lavoro e il pescato si è ridotto del 60 per cento, mentre sono aumentate le importazioni del pesce lavorato dalle circa 350 aziende di trasformazione e commercializzazione , che hanno un fatturato di circa 500 milioni di euro (…)
La crisi del comparto pesca è alimentata principalmente dalle decisioni imposte dall’UE, che ha assunto nei confronti della pesca risoluzioni discriminatorie. Infatti, all’interno dell’UE emerge chiaramente la difformità di applicazione delle stesse norme in tema di politiche sulla pesca, che si traducono in vere e proprie sanzioni
Ciò ha prodotto una situazione di disparità di trattamento tra i comparti della pesca fra gli stessi Stati membri dell’UE, con gravi ricadute negative, in termini di pescato e, quindi, di posti di lavoro, per i comparti del sud Europa. Per i lavoratori del settore, per quelli siciliani in modo particolare, la continua perdita di posti di lavoro, ma anche la scomparsa di tradizioni, di intere comunità e di abitudini alimentari, marinare, mentre il pesce più consumato in Sicilia è il bastoncino di merluzzo panato e surgelato (…) Inoltre, non dimentichiamo che il Mediterraneo è un mare militarizzato, dove intere zone sono interdette alla pesca. E dove, spesso le reti dei nostri pescatori vengono sfondate o tranciate dai sommergibili USA (…)
La Federazione del Sociale USB Catania sostiene le denunce, le azioni di protesta e le proposte dell’APMP e CHIEDE la realizzazione di un “Piano Regionale per la Pesca”, che tenga in considerazione le esigenze delle comunità marinare locali, risorse economiche e culturali per tutto il territorio dell’arcipelago siciliano”.
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