Catania, via Almirante? Il “no” del comitato antifascista


Pubblicato il 03 Dicembre 2012

Riportiamo quanto sostiene chi è contrario all’intitolazione ad una strada per l’esponente politico del MsiA cura di iena politicaSi è svolta a Catania (nella foto), in piazza Machiavelli, ai piè della lapide dedicata alla partigiana Graziella Giuffrida, la conferenza stampa del “Comitato antifascista catanese NO alla strada Almirante”.Ha presenziato una folta delegazione delle 43 strutture associative, sociali, politiche e sindacali cittadine costituenti il “Comitato”, rappresentative di un’area di cittadinanza molto consistente ed articolata. Tra gli altri, presenti il deputato Giovanni Burtone e Rosario D’Agata, capogruppo del Pd nel consiglio comunale – componente della Commissione Toponomastica -.Sono state ribadite le motivazioni, esposte nell’Appello ” la memoria è viva”, di netta contrarietà alla proposta in discussione nella Commissione Toponomastica di intitolare una strada cittadina a Giorgio Almirante.Fu divulgatore spietato delle infami teorie razziste durante il regime fascista, rappresentante della Rsi, in prima fila nella persecuzione dei partigiani – patrioti della libertà -, segretario del’ Msi negli anni “oscuri” del nostro paese, ammiratore dei golpisti, rinviato a giudizio e amnistiato per l’età, per favoreggiamento dell’autore della strage di Peteano.I suoi “insegnamenti”, le azioni compiute, sono di fatto in netta contrapposizione con i principi fondamentali codificati nel art. 5 del Regolamento comunale per la toponomastica cittadina che, testualmente, impongono che “le nuove denominazioni rispettino l’identità culturale e civile, antica e moderna della città”.Questa “identità”, che viene consegnata ed insegnata alle nuove generazioni, pilastro nell’educazione, è rappresentata e “descritta” dai valori supremi dell’integrità nazionale, di libertà, uguaglianza, democrazia, giustizia, diritti umani, solidarietà e antirazzismo, equità sociale, pace, sanciti dalla Costituzione, che sedimentano la memoria comune nel sacrificio dei martiri immolatosi, per una Patria libera ed unita, rinata con il riscatto della ribellione e della lotta contro la dittatura fascista e l’invasione dei nazisti sostenuta dalla Rsi. Valori che ordinano la quotidiana pratica civile dei cittadini. E’, altresì, l’insegnamento in tante pubbliche occasioni indicato dal Presidente della Repubblica sul percorso e le modalità per “rievocare e trasmettere” l’identità e la storia.Infine, nella conferenza stampa, è stato richiesto che la Commissione toponomastica respinga la vergognosa ed inaccettabile proposta, ed il sindaco Raffaele Stancanelli esprima formale disapprovazione.


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