Siamo a Catania, in via Riccardo Quartararo, una traversa di via Del Bosco, nel cuore del quartiere Barriera, una strada tombata.In questa strada c’è una scuola, la succursale dell’Istituto comprensivo Italo Calvino, che conta 16 aule, fra la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria.
Ma perché la strada è chiusa? Il terreno a ridosso dell’edificio scolastico è proprietà privata. Circa 10 anni fa, a causa di lavori sulla via Del Bosco, la strada è stata aperta al traffico veicolare. Era stato creato un breve tratto di strada asfaltata e con la segnaletica orizzontale, che confluiva al Largo Seminara. Ancora adesso è ben visibile questo tratto di strada.
Finiti i lavori sulla via Del Bosco, la strada è stata chiusa con pesanti massi e una sbarra di ferro. Successivamente, com’è adesso, con un cancello di ferro e catena con catenaccio. Evidentemente, il Comune di Catania avrà a suo tempo preso degli accordi con il proprietario del terreno, che, intanto, “ospita” un alto palo con un ripetitore di telefonia mobile.
Quindi, di fatto, questa scuola è senza via di fuga, come gli stessi residenti di via Quartararo, ridotta ad una sorta di zona franca per chi comunque voglia posteggiare in doppia fila, sulle strisce pedonali, davanti ai cassonetti della spazzatura, davanti alla scuola, davanti alle scivole dei garage. Accade a tutte le ore, comprese le ore notturne.
La situazione diventa drammaticamente caotica nelle ore dell’entrata e dell’uscita dal plesso scolastico, come dimostrano le foto qui pubblicate. Una strada senza sbocco con una scuola che ospita infanzia, primaria e secondaria. Una strada senza via di fuga. Mai un vigile urbano. Una gravissima situazione che nessuna amministrazione comunale ha mai preso in carico. Intanto, in via Quartararo accade anche che la ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani ha eliminato il cassonetto per la raccolta dell’umido. Perché? Mistero.
Orazio Vasta