Noi, associazioni attente al futuro e alla sostenibilità ambientale di Catania, riteniamo che una mobilità più efficiente e una corretta gestione degli spazi pubblici siano i punti cardine delle città del futuro.
Sono ormai tante le esperienze in Italia e nel mondo da cui attingere per invertire la rotta, effettuando la transizione da una mobilità dipendente dall’uso del mezzo privato a modalità di trasporto più convenienti economicamente ed a livello ambientale.
Ecco perché guardiamo con speranza al progetto implementato dall’Amministrazione comunale e da AMT perché ci pare vada nella direzione che da anni le nostre associazioni cittadine auspichiamo per la nostra città e lo ribadiamo in questo momento in cui l’opinione pubblica cittadina sta dibattendo sull’opportunità di dedicare parte della carreggiata stradale di viale Vittorio Veneto, una degli assi principali della città, al transito dei soli autobus, rendendo più veloce il trasporto pubblico locale, e “sacrificando” parte dello spazio stradale all’uso esclusivo delle automobili.
Si tratta, secondo noi, di un passo fattivamente, ma anche simbolicamente, importante. Togliere una corsia alle automobili per destinarla agli autobus rappresenta una scelta politica coraggiosa, impopolare nell’immediato, ma vincente nel lungo periodo.
Ricordiamo tutti quanto accaduto qualche anno fa con il BRT: all’inizio contrastato, poi osannato e poi rimpianto.
La nuova corsia preferenziale di viale Vittorio Veneto è inoltre l’embrione del progetto più ampio che finalmente l’Amministrazione e l’Azienda Metropolitana di Catania stanno mettendo in opera e che permetterà alla città di dotarsi di una rete di 5 linee BRT, che costituiranno, insieme alla metropolitana, la spina dorsale del trasporto pubblico, come prevedeva il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) adottato nel 2012 dal Comune di Catania. Per questo motivo è fondamentale che questo primo passo venga completato, affinché il più grande progetto di rimodulazione del servizio AMT non venga seppellito dalle polemiche ancor prima della sua implementazione.
Catania è la città più motorizzata d’Italia: soffocata da smog che danneggia la salute dei cittadini e immobilizzata da un traffico impossibile che disincentiva gli investimenti e blocca l’economia.
La città deve guardare avanti. Il mezzi pubblici devono essere più utilizzati e quindi devono essere puntuali e scorrere nel traffico e queste misure di certo lo permetteranno.
I catanesi non possono più continuare a voler utilizzare l’auto anche per andare a comprare il pane sotto casa, parcheggiando in seconda fila e bloccando ogni tentativo da parte degli esperti di trovare nuovi sistemi per mettere la città al pari delle altre città europee; città dove i nostri giovani emigrano proprio perché la qualità della vita, di cui la efficienza dei mezzi pubblici è componente fondamentale, è migliore.
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