Catena Fiorello, Ludovica Casellati e Vera Slepoj illuminano il Taomoda ed il Caffè Letterario

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Ancora una volta Taomoda si rende momento, oltreché di Fashion e moda ( e molto altro), anche di cultura grazie al Caffè Letterario, in collaborazione con l’associazione “Arte&Cultura a Taormina di Maria Teresa Papale, con protagoniste Catena Fiorello, presente anche nel ruolo di moderatrice, Ludovica Casellati e Vera Slepoj.

Quindi l’ormai ventennale appuntamento di moda taorminese, sposa nuovamente la cultura anche attraverso un evento coadiuvato dalla suddetta associazione la quale propone , nel suo calendario, appuntamenti intellettuali, artistici e di divulgazione dell’arte scritturale e di quelle figurative, quali quello di giorno 14 con la giornalista ed ufficio stampa Milena Privitera ed il suo “ La Sicilia nel cuore”, libro incentrato su donne forti ed intense del settecento e dell’ottocento; od ancora quelli di giorno 21 luglio con Cirino Cristaldi e Mirko Giacone , autori di “Onorata Società” (Bonfirraro editore) e di giorno 27 luglio con “Domani” di Paolo Sidoti( già noto per “Pietra lavica”).

Agata Patrizia Saccone, fondatrice di Taomoda, ha sottolineato come dal sogno di un’universitaria, qual era lei all’inizio di questa ventennale esperienza , sia scaturita una rassegna che si è fatta portatrice d’importanti valori culturali, come per l’evento, ospitato dall’hotel Excelsior diretto da Rosella Castorina, in cui Catena Fiorello ha evidenziato come si possano mostrare altri aspetti dei libri che generalmente riempiono i nostri interessi di lettori, aspetti quali quelli espressi dalle opere della Casellati e della Slepoj o lo stesso ultimo prodotto letterario delle Fiorello.

La Fiorello ha affermato di andare oltre la narrazione e cercare la profondità ed ha inoltre aggiunto come siano dotati di pari dignità culturale anche i libri che trattano le classiche ed intramontabili storie d’amore.

Naturale è stato l’omaggio a Camilleri, da poco scomparso (ed a De Crescenzo, altro scrittore da poco compianto), il quale in una recente intervista asseriva la dignità d’ogni espressione e forma culturale e come ogni evento della vita rappresenti una porzione di cultura da interpretare, capire e narrare.

Per cui, ha sostenuto la Fiorello, occorre stimare tutti coloro i quali hanno il coraggio di mettersi in gioco a rappresentare la vita, perché permettono di eleggerla in maniera più comunitaria a cultura per tutti.

La bravissima psicologa Vera Slepoj, ha espresso il suo forte legame con la Sicilia, ed in particolare con Taormina dove nel 1987 si è sposata nella chiesa dei Cappuccini per poi andare a Villa Sant’Andrea.

Dopo essere tornata più volte in Sicilia, la già presidente dell’International Healt Osbervatory of Therapy, ha affermato il suo amore per il Timeo, noto albergo taorminese, ed il fatto che Taormina, per ella che risiedeva spesso nella baia di Arcile, fosse una meta bellissima, della quale però non gradiva appieno la confusione estiva.

Nel ricordare anch’ella Camilleri, ha voluto enfatizzare come non vi sia un sapere alto o dotto ed uno basso, poiché chi sa dare emozioni fa sapere e crea cultura e come i siciliani sappiano cogliere il conflitto energetico tra il vero ed il falso, tra la vita e la morte traducendoli in un’interpretazione autentica dei sentimenti forti.

Ed inoltre, secondo la psicoterapeuta di Portogruaro, gli scrittori siciliani hanno dato un contributo notevole alla letteratura italiana, da Pirandello a Sciascia o Buttitta. Diversamenet il Veneto, regione d’origine anche della Casellati oltreché dell’autrice di “La psicologia dell’amore”, e la Lombardia si sono espressi meno in quest’ambito, mentre la Sicilia è una terra letteraria, sotto vari rispetti, ed i siciliani un popolo autenticamente letterario.

La stessa Slepoj ha introdotto la figura di Ludovica Casellati, che si è occupata dei media , svolgendo ruoli di grande rilievo anche per Mediaset, per poi decidere di dedicarsi maggiormente e pienamente alle sue passioni principali ossia il turismo, l’ enogastronomia l’arte dello scrivere ed in particolare la bicicletta, accostandosi e penetrando in un mondo apparentemente leggero ma profondo, qual è quello dello sport, che si declina nelle sue varie forme:dalla semplice divagazione, all’agonismo ed al professionismo, rappresentando un’attività che implica un impegno non solo di fisico ma anche di mente ed anima.

La Slepoj ha asserito come la Casellati faccia sport con la famiglia ed il fare attività fisica assieme significa, a parere della psicologa, alleggerire gli spazi del conflitto gradatamente nel corso dello scorrere della vita quotidiana, senza trovarsi ad affrontare bruscamente i dissidi che emergono quando dalla normale e rutinaria vita quotidiana si passa ai periodi di vacanza in cui la famiglia si riunisce avendo molto più tempo, spesso senza sapere come ben strutturane questi momenti da condividere, con la conseguenza del determinarsi di pochi spazi per la verità e facendo affiorare invece un poco utile vuoto od una non voluta ed esasperata conflittualità.

Ludovica Casellati ha affermato di avere dedicato il proprio libro alla biciletta, che rappresenta un simbolo di cambiamento, anche interiore, raccontando in realtà molto di sé stessa in un libro il cui titolo è pienamente espressivo delle sensazioni che induce ossia “La bici della felicità”, con il titolo che a livello sonoro ( l’ a-b-c della felicità), suggerisce che per riuscire ad attuare dei cambiamenti positivi occorre applicarsi in attività che consentono di rigenerare sé stesi e di prendere i tempi della comprensione di sé e del mondo che ci circonda.

La Casellati, definita Lady bici e che ha ammesso di usare in salita i vantaggi dell’e-bike, ha ricordato come nel 2012 abbia lasciato Mediaset per stare maggiormente vicino al marito ed lal figlio che aveva tre anni. La biciletta è stato l’emblema di questo cambiamento, per una donna già appassionata di viaggi e turismo che si è resa conto di come spesso si dia spazio al concetto di città d’arte e poco ai territori ed alle loro peculiarità, cosa che invece la creatrice di viagginbici.com, l’Urban Award con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), l’Oscar italiano del cicloturismo con Cosmobike Show luxurybikehotels.com ed editrice di Viaggi del Gusto (vdgmagazine.it), fa con il programma che va in onda su Radio Montecarlo ogni sabato alle 9, 45 “L’italia in bicicletta”, consentendo di fare scoprire le diversità del territorio e dei differenti territori.

La stessa Casellati ha affermato, nel suo sentirsi giornalista prestata alla scrittura, che la bici, con i suoi effetti positivi possa essere un elemento fondamentale per tutti. Cosa che si evidenzia nella parte dedicata alla bici-terapia, rappresentando l’uso della bici un momento di scarico terapeutico non solo fisico ma anche psicologico.

La Slepoj, che ha collaborato alla stesura di questa parte del libro, ha evidenziato come sia centrale l’andamento del corpo mentre si va in bici, poiché la lentezza e l’obbligo a graduare la realtà lentamente consentono di cogliere i dettagli delle situazioni che vediamo o viviamo, i colori , gli odori, tutto quello che riceviamo dall’aria.

La bicicletta( di cui si festeggia quest’anno il bicentenario dalla sua creazione)tende a consentire di allentare la voglia, a volte patologica, di controllare tutto ciò che ci riguarda, di capire ed interpretare necessariamente tutto e tutti anziché goderci lo stupore della realtà.

Ci permette, ha aggiunto la Slepoj di attenuare lo stress, ossia l’esercizio che facciamo per tenere a bada la suddetta brama di controllo e la pulsione che viviamo quando siamo costretti a fare o sentire qualcosa che non ci sta bene o che perlomeno non è esattamente coincidente con quanto noi vogliamo fare o sentire.

Lo stress si configura quindi come eccesso di ragione o di pulsione ed anche di euforia derivante dalla trasgressione che non necessariamente ci rende più felici ma a volte meno capaci di cogliere la realtà.

La biciletta, secondo la presidente della federazione Psicologi italiani, allenta le manie, le fobie e gli attacchi di panico, perché è un ‘attività che obbliga chi la pratica (lo stesso può valere per il ricamo, le parole crociate, etc. …) a distrarsi dai propri pensieri ossessivi e/o compulsivi, e dalle suddette manie e fobie.

Ciò accade anche quando si corre, come si palesa in un brano di “tutte le volte che ho pianto” di Catena Fiorello. La scrittrice catanese ha evidenziato come la corsa, similmente alla bici, stimoli le endorfine ed un miglioramento della capacità di analisi della vita e delle proprie emozioni.

Man mano che si va avanti con l’allenamento, i chilometri aumentano, ha scritto l’autrice di “Picciridda” (romanzo la cui trasposizione filmica è stata pluripremiata nel recente festival del cinema di Taormina), e lo sforzo si tramuta in un momento di crescita e di pensiero. Ogni passo in più significa esprimere il desiderio di superarsi, conoscere la propria essenza, capire che più si è stanchi più maggiormente si percepisce che le proprie gambe sono le migliori alleate per giungere alla meta.

La Casellati, dopo avere sottolineato come andare in bici sull’Etna voglia dire pedalare su un qualcosa di vivo, parteciparne l’essenza e creare uno scambio arricchente con la propria interiorità, ha voluto , successivamente, evidenziare il concetto di “Bike economy” che si estrinseca anche nel fatto che i ciclisti pedalano anche in bassa o media stagione e che quindi la loro attività può contribuire alla destagionalizzazione del turismo.

In conclusione la Saccone ha assegnato il Tao Award Tamoda attrice a Serena Autieri, premio che le verrà consegnato nella serata di gala del Teatro Antico che incoronerà tutti i destinatari dei Taomoda Tao Award.

G. M. Tesei.

 

 

 

 

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