Cenere lavica, il “compagno” Musumeci non pervenuto


Pubblicato il 15 Agosto 2024

E meno male che è ministro alla Protezione civile!

di iena badogliana.

La cenere continua a cadere. Causa disagi enormi e problemi alla salute, ma dal ministro della Protezione civile nessuna dichiarazione. Eppure da presidente della Regione Siciliana aveva chiesto all’Unione europea di riconoscere il fenomeno come calamità naturale. Ora che ha un ruolo specifico, e attraverso il governo nazionale anche una “forza” maggiore, resta muto. Sembra quasi che la questione non lo riguardi.

“Compagno” Nello, o se preferisci Sebastiano, non pensi che sia il caso di decretare lo stato di calamità naturale e fare intervenire la protezione civile e magari l’esercito? Attendiamo con ansia un tuo autorevole intervento. E così come accade per altre questioni legate a fenomeni naturali, magari qualche sopralluogo per renderti conto di persona della situazione che vivono amministratori e cittadini. Semmai tu non abbia contezza di quel che sta accadendo. “Compagno” Nello, sei per caso diventato nordico?

Fai sentire la tua autorevole voce. E se puoi, assieme al tuo amico di partito Enrico Trantino, prendi scopa e paletta e dai l’esempio.

Va detto, infatti, che ogni cittadino dovrebbe fare la propria parte, esattamente come fanno in altre parti d’Italia quando  vengono investite da acqua, fango e detriti. Sia chiaro: lo Stato deve intervenire, ma i cittadini non possono stare a guardare. Tutti, piccoli e grandi, possono darsi da fare. Obiettivamente gli amministratori locali non ne possono più. Spiace che un ministro catanese non abbia mosso un dito.

Buon ferragosto!


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