Cgil, Battiato contro Garufi: “Ti mando in commissione di garanzia”


Pubblicato il 28 Giugno 2020

Iena di garanzia Marco Benanti

A due giorni dal direttivo più lungo della storia della Cgil catanese, in cui Giacomo Rota potrebbe sciogliere (o meno) la riserva sulle dimissioni da segretario generale, a rompere il silenzio è Francesco Battiato, già segretario della Cgil, tra gli ultimi “residuati” bellici del villarismo, oggi componente degli organismi del Pd provinciale in quota Vilari, che in una lettera – non si capisce quanto “spintanea” – pubblicata dal quotidiano “La Sicilia”, respinge “le presunte “accuse infamanti” contro il gruppo dirigente della Cgil etnea che un altro ex segretario generale della Cgil Franco Garufi, qualche giorno fa, aveva lanciato dalle colonne dello stesso quotidiano parlando a proposito delle intercettazioni dell’operazione antimafia “Malupassu”, che aveva definito la punta dell’iceberg di una “cancrena” che rischia di infettare settori dell’organizzazione.

Battiato attribuisce le posizioni di Garufi al “rancore” dell’ex segretario – che, una ventina di anni fa, era stato “fatto fuori” dal gruppo dirigente capeggiato da Angelo Villari che lo aveva sostituito, appunto, col più “affidabile” Battiato – e invoca attraverso il giornale (fatto senza precedenti) l’intervento della commissione di garanzia, la “magistratura” interna del sindacato, contro Garufi.

Dal canto suo, Garufi risponde prontamente all’intervento di Battiato: “Ho letto su la Sicilia – scrive il sindacalista su Facebook – un articolo che mi accusa di non ho capito bene di cosa. Sono a completa disposizione degli organismi di garanzia della Cgil. Altri commenti sarebbero superflui”.

A sostegno di Garufi interviene duramente Turi Siracusa: “Anch’io sono a disposizione della commissione Nazionale di Garanzia, perché ho tante altre cose da aggiungere, io non sono un Signore come Garufi”. Ma c’è chi, come Alessandro Grasso, segretario della Filt Cgil e fedelissimo di Rota, non solo si schiera con Francesco Battiato ma pubblica l’intervento su Facebook ricevendo, tra gli altri i like di Giacomo Rota, Stefano Materia e Salvatore Leonardi, già segretario della Filcams, oggi distaccato nella sede della Cgil di Acireale, dopo essere stato improvvisamente “dimissionato” dalla Filcams regionale per ragioni mai completamente chiarite: “Condivido in toto il pensiero del Compagno Francesco Battiato”, scrive Grasso. “Infamanti le accuse al gruppo dirigente della Cgil. Null’altro da aggiungere, il resto presso gli organismi dirigenti preposti”.

A condividere l’intervento di Battiato, sempre su Facebook, anche Giovanni Pistorio, capo della corrente di potere pararotiana dei “Pistorio Boys” (di cui fa parte anche il già citato Leonardi) e autore del famosissimo motto “Giù le mani da Concetta Raia”, scritto su Facebook in occasione della polemica contro Claudio Longo reo, secondo Pistorio ed altri segretari di categoria filovillariani, di aver deferito Raia alla commissione di garanzia: “Le tradizioni – scrive Pistorio – impongono che le vicende interne alle singole organizzazioni si risolvano all’interno delle stesse per non prestare il fianco a chi continuamente lavora per la disintermediazione. In questo caso, però, ritengo che l intervento di Francesco Battiato, ex segretario generale CGIL Catania, a sostegno della nostra storia e delle nostre tradizioni, debba essere reso pubblico e visibile. Grazie Francesco”.

Insomma, i panni sporchi si lavano in casa. Ma solo quando conviene.

 


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