Cgil Catania, sarà vero cambiamento?


Pubblicato il 12 Giugno 2021

“Aspetta, aspetta”, dice un ‘compagno’ di lunga data, “non leggere in superficie, leggi in profondità. E’ vero”, spiega il ‘compagno’, “De Caudo è stato braccio destro di Rota per tanto tempo, ma oggi è stato investito da Landini. Quindi non è uomo di Rota ma di Landini”. Ubi maior minor cessat. E con tanti saluti e congratulazioni a Rota, che vola a Palermo senza rilasciarci l’intervista, a dirigere la Filctem regionale, la categoria dei chimici.

Nel frattempo, Carmelo De Caudo, “uomo” di Landini, proposto da Alfio Mannino all’assemblea generale, incassa un risultato “coreano”, un centinaio di voti favorevoli, qualche astenuto, nemmeno un voto contro.

“Alfio sta lavorando molto bene in Sicilia”, dice soddisfatto Landini in videoconferenza. Poi spende parole di incoraggiamento per De Caudo; “Saprà fare squadra”, dice il numero uno della Cgil – perché, come nel calcio, vince la squadra, non i fenomeni che fanno tutto loro”.

In platea in tanti annuiscono, a qualcuno si ingrossa il pomo d’adamo. “Ebbene sì”, scommettono i dirigenti che fanno la spola tra il cortile e il salone, “De Caudo sembra seriamente intenzionato a cambiare le cose. Da lunedì cambia la musica”. Angelo Lopez, compagno vecchio stampo che di musica “sindacale” se ne intende, non si abbandona ai facili entusiasmi ma nemmeno sconfina nello scetticismo: “Se sarà vero cambiamento lo vedremo presto, io lo spero”, proclama davanti a Jerry Magno e Fabrizio Frixa, colleghi di categoria.

Sotto un tendone allestito nel cortile, Concetta Raia parla “fitta fitta” con Rosaria Leonardi, ex Cisl passata in Cgil, componente di segreteria provinciale. Forse a parlare anche loro di cambiamento? E quando la Raia vede Marco Pitrella lo avvicina e lo apostrofa in un modo che non riportiamo per non urtare la sensibilità dei lettori. Ad “indispettire” la Raia, un articolo di Pitrella pubblicato da questa testata dal titolo “Giacomino il piccolo chimico”, riferito al passaggio di Giacomo Rota alla Filctem. E dunque? De Caudo sarà vero cambiamento per la Cgil di Catania.

La risposta sembra essere sì, ad ascoltare i manniniani. “Abbi fede”, “Vedrai”, “Stavolta le cose cambiano”, sono i refrain più diffusi. “Ma a me sembra la solita pasta e cucuzza”, osiamo noi di Iene Sicule. “Ti chiedo solo di aspettare”, ci viene risposto da voce autorevolissima. Nei capannelli c’è ottimismo.

Alcuni si raccolgono attorno a Pippo Peri, uno dei più “richiesti” del giorno, che è appena rientrato da Roma dove opera all’Inca nazionale, il patronato della Cgil. Si vede Nino Licciardello, il più “antico” dei dirigenti locali, portare con sè un pacco: sono le schede della votazione per la segreteria. Candidati: Giuseppe D’Aquila e Giuseppe Glorioso. Eletti anche loro, su proposta del neoeletto segretario generale Carmelo De Caudo.

“La segreteria è un po’ anchilosata e troppo avanti negli anni”, sussurra un dirigente ex critico, “ma questo passa il convento e per ora va bene così. Il cambiamento ha bisogno dei suoi tempi”. Un’ultima panoramica del cortile ci restituisce l’immagine di un gruppo dirigente quasi in cerca di se stesso e anche, forse, come ripetono in tanti, in cerca dell’unità.

Si vede un sereno Edoardo Pagliaro, una pensierosa Antonella Di Stefano, una sorridente Lucia Torrisi, una dinamica Rosy Scollo, un dialogante Michele Vivaldi, un allegro Salvo Battaglia, un’euforica Pina Palella. E poi tutti i segretari di categoria, Davide Foti, Vincenzo Cubito, Nunzio Cinquemani, Gaetano Del Popolo, Cettina Brunetto, Alessandro Grasso, Pino Mandrà e, da Palermo, Giovanni Pistorio.

E sedute su una panchina rossa a dialogare, le esponenti del coordinamento donne, Concetta La Rosa e Angela Battista. Da lunedì si cambia musica? Chi vivrà, vedrà. Intanto – annuncia De Caudo nelle sue conclusioni – il riassetto definitivo della segreteria si concluderà in settembre. Forse per quel periodo qualche segnale potrebbe arrivare.

Aureliano Buendia Secondo.


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