di iena marco pitrella (col concorso morale di marco benanti)
L’impresa è familiare e la sceneggiatura fantozziana. E stavano tutti lì, attorno a lei, Concettina Servelloni Mazzanti vien dal Mare, la Raia va, la “padrona”: “padrona” dell’impresa familiare Cgil e padrona nell’area Cgil del partito democratico, stessa impresa… familiare.
Ha aperto le porte del palazzo, il “suo palazzo” di Grammichele, la “padrona” Concettina Servelloni Mazzanti vien dal Mare: come se le avesse aperte ai Calboni e le avesse aperte ai Filini e le avesse aperte ai Fanelli, personaggi autenticamente fantozziani questi; ma, in verità, le ha aperte ai Villari e le ha aperte a Enzo Napoli che proprio del partito democratico è il segretario provinciale (a proposito, pare che manchi la luce nella sede di via Umberto) e le ha aperte persino al marito, Giacomo Rota. Insomma, le ha aperte, le porte del palazzo, a quelli che… lavorano per lei, per la “padrona”, Concettina Servelloni Mazzanti vien dal Mare.
Ci fosse stato, almeno, fra tutti questi fantozziani, veri o presunti che siano, il compagno Folagra, la pecora rossa dell’azienda.
Del resto, si legge nel codice civile, l’articolo è il 230-bis, di cosa stiamo parlando: “il familiare che presta in modo continuativo l’attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell’impresa familiare e ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato”.
Quindi, quelli che lavorano per lei hanno, appunto, diritto al mantenimento e partecipare agli utili – gli utili della politica – della stessa impresa, Cgil o Pd che sia.
Nell’attesa che da Roma a Palermo, passando per Catania, i liberi e i forti, pongano la questione su come si è ridotto quello che sino al 2007 era un sindacato della sinistra e su come si è ridotto quello che sino al 2007 era il partito della sinistra.
… la “padrona” è soddisfatta: a vederla in abito lungo, qualche dipendente avrà sussurrato “è un elegante padrona”, un po’ come Calboni – ecco – nel primo Fantozzi, che trovatosi davanti non la Servelloni Mazzanti ma l’on. Cav. Conte Diego Cattellami, gran maestro dell’ufficio raccomandazioni e promozioni, ebbe a urlare: “è un bel direttore”. Mentre, invece, a casa della “padrona”, Concettina, qualche altro avrà pensato, tra sé e sé: “sì ma che c’è per me?”.
Intanto, c’è da scommetterci, un’altra famiglia, quella “migliorista”, Papale & Torrisi (i giacomini), da Parigi avrà apprezzato.
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