Chi ha letto le carte, al netto di ogni partigiana lettura, non ha dubbi sulla successiva e prossima condanna in appello del sindaco oggi sospeso.
Lo scenario che si presenterà sarà per lui devastante: la condanna perpetua dai pubblici uffici (salvo che alla fine della esecuzione della pena, intervenga una sentenza di riabilitazione, cosa che, comunque, si pronostica possa intervenire non prima di sette/nove anni partendo da oggi).
Nel frattempo cosa accadrà in seno al partito della destra catanese?
In caso di condanna d’appello, dando già per scontata la sua non candidatura per il secondo mandato, residuerebbe solo il salvacondotto costituito da una candidatura blindata al parlamento nazionale, ove la Meloni ben (si guarderà) valuterà il da farsi.
Chi sarà quindi l’alfiere che si occuperà di gestire e coordinare i giovanotti del (fu) Fronte della Gioventù e Azione Giovani?
Dario Daidone? Oggi in pole position e nelle grazie di Pogliese a cui lo stesso riconosce un debito umano per non essere riuscito ad eleggerlo né all’Ars e nemmeno alla Camera dei Deputati. Daidone – in un ambiente altamente ideologizzato e cameratesco – paga però il fatto della sua non primogenitura dalla cantera della destra etnea.
Potrebbe ritornare in auge il più esperto Basilio Catanoso? Lui in effetti potrebbe essere il vero riferimento di quel mondo che orfano di Pogliese ben rivedrebbe in Catanoso una chiara continuità politica, culturale e umana.
Oppure si svolterà sui giovani? I sindaci Antonio Bonanno di Biancavilla e Massimiliano Giammusso di Gravina (leader del circolo politico-culturale “Avanguardia”), ben stanno facendo nel corso del loro primo mandato amministrativo, a loro potrebbe consegnarsi le sorti del futuro di questa destra, oggi al potere, domani chissà.
A Pogliese – il capitano fuori campo, il sindaco sospeso – toccherà scegliere.
E si affretti, perché la sua mossa dettata dall’impeto, di essere “il capitano non giocatore”, prima di quanto lui pensi, si rivelerà un boomerang che nemmeno i suoi sodali camerati potranno più negare e nascondere (se non cedere alle sirene ammaliatrici di altri).
Peppe Nappa.
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