di iena marco pitrella
«Non offendere la Patria di Agata perché è vendicatrice delle offese», è monito che andrebbe ricordato a chi non vorrebbe Sebastiano Ardita procuratore capo di Catania; è monito, appunto, che a quanto pare andrebbe ricordato dalle parti di Paternò.
Di Paternò c’è Rosanna Natoli, consigliere laico del CSM e di Paternò, tanto per dirla tutta, c’è pure Gaetano Galvagno presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana; ma di Paternò c’è soprattutto Ignazio La Russa: «Fratelli di Paternò», non a caso, li ha definiti Mario Barresi che su «La Sicilia» per primo ha raccontato l’intera faccenda, svelando certi retroscena.
Riporta il «Fatto Quotidiano» paro, paro: «I laici del centrodestra stanno seguendo l’indicazione della Natoli, in quota La Russa che spinge per Ignazio Fonzo, anche lui procuratore aggiunto di Catania»; con l’eccezione di Felice Giuffré, anch’egli consigliere laico del CSM, che, onore al merito, è fermo nel sostenerne la candidatura.
Si tratterebbe, quindi, d’un’ingerenza della politica d’una tal misura che non avrebbe eguali; intervenire sulle scelte che non le competono e che con la magistratura hanno a che vedere; è del tutto evidente quanto sia pericoloso il precedente: come se pezzi di territorio fossero appannaggio di «ras» locali.
«I laici del centrodestra stanno seguendo l’indicazione della Natoli, in quota La Russa», dicevamo: il che sarebbe aggravato dal fatto che il regista sarebbe proprio il presidente del Senato, che, quanto a carica dello Stato è seconda solo al presidente della Repubblica.
E però, Fratelli d’Italia appena un anno fa, aveva lanciato la candidatura a sindaco di Ardita (maldestramente plagiando quella che era stata la proposta del sottoscritto).
Qualcosa non torna: per Fratelli d’Italia, Ardita andava bene per fare il sindaco, ma non va bene per fare il procuratore capo … che poi sarebbe il suo ruolo naturale, data la sua storia, che è storia che cammina da sé.
La domanda va domandata: chi ha paura di Sebastiano Ardita?
PS: Spontaneamente, associazioni, comitai e cittadini si sono dati appuntamento martedì 21 maggio dalle 9.00 alle 12.00 al tribunale di Catania.
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