Beppe Spampinato ci ha lasciati.
Un uomo – l’essere uomo nel mondo politico s’è fatto epiteto più unico che raro – leale, sempre sorridente, ironico.
Beppe è stata una di quelle persone per cui dici “sono contento di averlo conosciuto, felice di essergli stato amico”; del resto, con uno come lui non ci si annoiava mai.
Di argomenti non ne mancavano, dalla politica allo sport, neanche a dirlo; era stato deputato regionale nei primi anni del 2000 ma in gioventù aveva praticato l’atletica leggera.
Infine, il calcio, nota infatti la passione per gli album delle figurine Panini.
Noi delle “Ienesicule” lo abbiamo sempre stimato e probabilmente, andando a memoria, mai attaccato, perché a uno come lui, “che gli volevi scrivere?”.
E anche se qualcosa gliel’avessimo mai scritta, manco la soddisfazione d’incazzarsi ci avrebbe dato; ad una battuta con un’altra battuta avrebbe risposto.
Quante volte abbiamo sentito “Meeee, ci sono Benanti e Pitrella!”.
Siamo tristi perché il nostro amico non c’è più; però ci vogliamo credere, caro Beppe che, dovunque sia, ogni tanto ci leggerai e magari inizierà a sfotterci … ma sempre con un sorriso, il tuo.
Ciao Beppe!
Da qualche giorno, da quando ho saputo che stavi male e ho preso consapevolezza che difficilmente ti avrei rivisto, ho ripassato in rassegna le mille volte in cui hai provato a coinvolgermi in qualcosa. La prima volta, per le Universiadi, quando mi hai coinvolto, aggratis da volontario, in una delle più belle cose che siano mai state fatte a Catania. E poi ciclicamente, mi telefonavi e mi proponevi sempre di metterci in movimento: dai Michele, facciamo qualcosa… che ne pensi di un’associazione che parli di politica in modo fattivo? Qualcosa tipo MetaCatania, Beppe? Sì. Ma più orientata…su temi regionali…MetaSicilia allora…perfetto. MetaSicilia. E via ad organizzare un dibattito sulle infrastrutture. Sempre con un entusiasmo disarmante. Con un sorriso stampato a cui non si poteva dire di no. Da ultimo, sapendo che difficilmente mi avresti potuto coinvolgere con qualcosa che c’entrasse nulla con la politica, mi proponevi chiacchierate di confronto e auguri per festività. Eri una presenza costante. Così tanto costante che, ormai la davo per scontata, e quando passava un po’ di tempo senza sentirti, dicevo a mia moglie: devo chiamare Beppe, vediamo che sta facendo… Ho letto gli articoli che danno conto della tua scomparsa che elencano le tue tante qualità e i tanti ruoli che hai ricoperto. Manca però una cosa, a mio avviso, la più importante: la capacità di fare squadra. Da buon sportivo quale eri avevi una forza aggregante fuori dal normale e riuscivi a far sentire tutti importanti. E io che ho giocato a basket e so, grazie allo sport, che si vince anche di un sol punto, ed è importante, quindi, anche chi fa un sol canestro, lo apprezzavo molto. In un mondo di gente che si autoincensa e si dà le pacche sulle spalle da solo, fare squadra costituiva un unicum.
Ciao Beppe ci mancherai.
Michele Giorgianni
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