“Mentre un imprenditore su dieci e’ esposto all’usura grazie all’emergenza Covid 19 dopo tanti Dpcm e decreti legge che attendono di essere assimilate come salva imprese mentre in questo momento sono corse in aiuto (ne hanno bisogno) alle multinazionali della farmaceutica e come cita “Mf” unicamente come salva banche che a loro volta con un atto di amore quasi spropositato cestinano e stralciano il 70 per cento delle richieste di aiuto.

La Regione Siciliana si ostina a chiamare finanziaria una raccolta quasi semantica di articoli di assistenza alle imprese “siciliote”, delle quali nessuno ha visto o vedrà quasi nulla se non un importante capitolo dedicato ad Irfis, collegato alle condizioni di accettazione dell’erogazione del finanziamento usufruibile quasi certamente solo da un risicato 30% di imprese, che avendo la bancabilità in positivo hanno pure le economie per rilanciarsi.

A questo punto arriva la notizia del più importante centro di raccolta rifiuti del sud Italia che opera da oltre 40 anni, in odore di tutte le nefandezze possibili ed immaginabili, anche se decine di comitati hanno denunciato negli anni le problematiche inerenti il danno ambientale, oltre al danno fisico ai cittadini con evidenti incrementi delle leucemie e dei tumori, senza sottovalutare, perchè altrettanto grave, il malaffare burocratico e territoriale che dove fosse provato getterebbe una luce sinistra su integerrimi dirigenti della Regione anche se sospinti dalle difficoltà dei comuni sempre al collasso.

A questo punto ci chiediamo, a cosa dobbiamo soccombere?

Al Covid come essere umani con un sistema immunitario “demoralizzato”;

alla fame come cittadini, sebbene la Costituzione garantisca a tutti il diritto al lavoro ed ad una esistenza libera e dignitosa;

alla disperazione delle imprese prima chiuse dal lockdown e dopo impossibilitate a riprendere le loro attività per il sopraggiungere di nuovi requisiti sanitari oltre che per difetto dei requisiti di bancabilità;

agli inceneritori che forse qualcuno agogna da oltre lo Stretto (o dall’altro lato del Ponte) i quali essendo collegati a quelle trame di Potere che vediamo esprimere il loro ruolo nelle televisioni pubbliche metteranno come hanno sempre fatto il guinzaglio alla terra nella quale, con molto eufemismo, cerchiamo di sopravvivere, immersi nel silenzio assordante degli ascari di turno.

Di fronte a cotanto sfacelo, la confederazione degli esercenti e commercianti (Cidec) chiede al governatore presidente Nello Musumeci di esortare se stesso ed i parlamentari siciliani tutti, al di là degli onesti cittadini siciliani ed in particolare alla gravità della situazione in cui versano le partite Iva oramai al collasso, garantendo loro l’aiuto economico di cui hanno bisogno e la fattiva presenza e collaborazione delle istituzioni.

Aiutateci ad aiutarli!!!

Nino Giampiccolo, Gaetano Santoro

Cidec.

 

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Benanti

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