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“Cittadella dell’ingiustizia”: la “politica” s’inchina al Potere giudiziario, passa la delibera dell’amministrazione di “Enzo” Pogliese
Pubblicato il 17 Settembre 2020
di iena marco benanti.
Un organo di ratifica di decisioni prese altrove, il consiglio comunale di Catania, stasera ha preso atto, pardon ha approvato la delibera per la cittadella giudiziaria. Di fatto, una variante, necessaria per mandare avanti un’operazione che ha il timbro del Potere giudiziario catanese.
Come anticipato da ienesicule, la maggioranza che sostiene l’amministrazione di “Enzo” Pogliese ha fatto metro quadrato, pardon quadrato attorno alla delibera: contrari, con una posizione politicamente dignitosa, il M5s. Astenuto il capogruppo di Italia Viva Giuseppe Gelsomino.
Assente il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, in prima fila per l’amministrazione l’assessore all’urbanistica Enrico Trantino. Quando arrivano i momenti fondamentali per la vita della città (dicono che la cittadella rappresenta un’emergenza) essere o meno presenti ha il suo valore.
Dal Movimento CinqueStelle, con i consiglieri Bonaccorsi, Adorno, Nasca e Diana sono arrivate parole di condanna per l’operazione in corso, alla luce di un complesso di ragioni di natura urbanistica, ambientale, economica e sociale, non ultima la questione dell’accesso al mare in una città già penalizzata da questo punto di vista da interventi e barriere privatistiche. Da ricordare, per la passione e la dignità, questa posizione espressa dai “grillini”.
Da non dimenticare, successivamente, un passaggio -davvero illuminante, del consigliere di Diventerà Bellissima Manfredi Zammataro (presidente della commissione urbanistica che ieri si era espressa in modo favorevole alla delibera) che ha fatto anche riferimento ad un passaggio di un intervento su “La Sicilia” di oggi del Presidente della giunta sezionale dell’Anm Roberto Cordio, eccolo….
Insomma, come detto anche in altra circostanza dal Presidente del Tribunale Francesco Mannino, la nuova cittadella è davvero una sorta di emergenza cittadina.
E, altrettanto illuminanti le parole del neoconsigliere di Grande Catania Salvo Di Salvo (nella foto in alto) che, non solo ha elogiato l’amministrazione e l’assessore Trantino per la delibera, ma ha anche evidenziato che la cittadella giudiziaria ha le sue origini temporali nel 2016, con due governi di “colore” diverso, quello regionale di Crocetta e quello comunale di Bianco. Insomma, una sorta di “medaglia” del centrosinistra. Che ha trovato appositi continuatori nel centrodestra.
Insomma, il “sistema Catania” ha mostrato ancora tutta la sua capacità di sapere ottenere le decisioni che contano. Confermato ancora una volta il modello che indica non nel recupero del patrimonio pubblico la chiave per nuove iniziative, bensì nella spesa pubblica per le stesse: accade a Catania da decenni.
Stasera, ha vinto “piazza Verga”, come metafora di un Potere e dei suoi “satelliti” che gli ruotano attorno che appare quanto mai quadrato, pardon vivo e vegeto.
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