Clamoroso, Procura della Repubblica di Catania: “tutto da rifare”? Il Tar Lazio da’ ragione a Giuseppe Gennaro e Giovanni Tinebra

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Notizia “bomba” per gli equilibri del Palazzo di Giustizia. A poco meno da un anno dalla nomina di Giovanni Salvi…di iena giudiziariaColpo di scena! Il Tar del Lazio, accogliendo i ricorsi presentati dal Procuratore Generale Giovanni Tinebra e dal sostituto Giuseppe Gennaro (nella foto), ha ”annullato la delibera del 2 novembre del 2011 con cui il plenum del Consiglio Superiore della magistratura ha disposto la nomina di Giovanni Salvi a Procuratore della Repubblica di Catania”, magistrato tra i più capaci e preparati mai giunti a Catania, uomo che in meno di un anno si è fatto apprezzare non solo per le sue spiccate capacità professionali ma anche e soprattutto per i valori umani che lo contraddistinguono. E i risultati in Procura a Catania, già a distanza di pochi mesi dall’insediamento di Salvi, si toccano con mano, con la mole di lavoro arretrato che si è notevolmente ridotta e soprattutto con una ritrovata sensibilità della Procura verso certe tipologie di reato ma anche per i rapporti con gli studenti e in generale coi cittadini. Sino ad oggi Giovanni Salvi è stato capace non solo di riorganizzare l’Ufficio requirente, ma anche di rafforzare la presenza dello Stato nei luoghi simbolo della lotta alla criminalità organizzata.Tornando al provvedimento del Tar del Lazio, i giudici amministrativi richiamano il testo unico della dirigenza giudiziaria sull’esperienza in materia di lotta alla criminalità organizzata di tipo mafioso, ritenendo rilevante, per gli incarichi dirigenziali, senza che costituisca titolo preferenziale, un periodo non inferiore a 4 anni negli ultimi 15 trascorso in una Procura, in una Procura Generale o alla Procura Nazionale Antimafia. Secondo il Tar ”al momento della scelta del plenum del Csm, il Gennaro disponeva di tale elemento, così come il Tinebra; non lo possedeva invece il Salvi, che, se ha certamente ampia competenza in materia di terrorismo, anche internazionale, non dispone di particolari esperienze in materia di criminalita’ organizzata mafiosa”.Secondo il Tar del Lazio ”i due ricorsi sono fondati, naturalmente nella parte in cui censurano la nomina di Salvi, e non ovviamente in quella in cui affermano di possedere titolo a conseguire essi la nomina: spettando soltanto al Csm dirivalutare la posizione dei candidati”. E ancora, il Tar ha condannato “in solido” il Csm e Giovanni Salvi alla rifusione delle spese di lite in favore di Giuseppe Gennaro e Giovanni Tinebra: spese che ammontano a 8mila euro”.E ora che accadrà? La decisione non è immediatamente esecutiva in quanto bisognerà attendere i termini di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato da parte del dott. Giovanni Salvi. Di certo, lo scenario generale a Palazzo di Giustizia muta. Dopo la nomina, un anno fa, di Giovanni Salvi, dopo un periodo di lungo travaglio e di tensioni latenti, per la Procura di Catania e quel che significa negli equilibri di una città sembra che tutto potrebbe ricominciare ad essere discusso. Staremo a vedere. Anche perchè qualcuno già avrebbe detto: in caso di ricorso al Consiglio di Stato passerà un altro anno…

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Redazione Iene Siciliane

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