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Claudio Fava escluso dai giochi per un difetto di residenza? “Lo potremmo considerare alla sorta di un misero golpe politico”
Pubblicato il 26 Settembre 2012
di iena politicaClaudio Fava non avrebbe le carte in regola per candidarsi alla Presidenza della Regione Siciliana. Il candidato di Sel, Verdi e Idv incorrerebbe in un ostacolo derivante da un ritardato trasferimento della residenza in Sicilia. Secondo le indiscrezioni trapelate quest’oggi l’istanza di trasferimento di Claudio Fava dalle liste elettorali del Comune di Roma a quello di Isnello in provincia di Palermo sarebbe stata accolta soltanto lo scorso 18 settembre, mentre l’ultimo giorno utile sarebbe stato quello del 13 settembre. Cinque giorni prima. Si tratta di una causa ostativa prevista da una legge dello Stato e ribadita in una circolare del Viminale del 31 agosto scorso: residenza in un comune della Sicilia almeno 45 giorni prima del voto.Dagli uffici del Ministero dell’Interno trapela ben poco, si sa soltanto che sulla questione sarebbero in corso delle verifiche tecniche e, in ogni caso, chiariscono che l’eventuale irregolarità sarà valutata ed eventualmente rilevata dalla Corte d’Appello, collegio preposto a ricevere tutti i documenti relativi alle elezioni regionali in Sicilia, inclusi quelli che depositeranno le varie liste che sostengono la corsa alla presidenza della Regione di Claudio Fava.Claudio Fava prima ha lasciato intendere di essere all’oscuro della vicenda, poi incassato il colpo ha tuonato: “Se pensano di poterci escludere dalla competizione elettorale – ha dichiarato – per un eventuale cavillo burocratico, si deve sapere che aspetti formali, di discutibile fondatezza, non bloccheranno il progetto di cambiamento della Sicilia che stiamo portando avanti. Se ciò dovesse malauguratamente accadere, –ha concluso Claudio Fava– lo potremmo considerare alla sorta di un misero golpe politico. Noi siamo in campo con determinazione e ancora maggiore forza. Le informazioni di cui disponiamo sull’andamento della campagna elettorale ci dicono che siamo nelle condizioni di farcela”.
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