“Coa monarchico”: insediamento il 28 giugno. E, intanto, parte il ricorso…

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Venerdì prossimo 28 giugno, alle 17,00, si insedierà il nuovo consiglio dell’ordine degli avvocati di Catania. Dopo le ipotesi dei giorni scorsi, si è giunti all’ufficialità per un organo al centro da mesi di una vicenda degna della migliore commedia all’italiana.

Al centro di tutto prima una sentenza di Cassazione e poi la legge che ha sancito i limiti di mandato per consiglieri. Una sorta di “trauma” per un ambiente, quello catanese, abituato forse a mettere cappelli e…”radici” sotto le poltrone, ma, purtroppo, le legalità esiste anche quando non conviene. E così si è arrivati alle dimissioni di sei componenti ineleggibili (ma si poteva magari non presentarsi al voto?) e nuove ipotesi di “resistenza”, magari attraverso l’ufficio di presidenza, una sorta di ultimo “fortino” da salvare.

Nel frattempo, la città assiste come suo costume nell’indifferenza, alte personalità del diritto catanese sostengono che “le vicende del consiglio dell’ordine degli avvocati non hanno interesse pubblico”, in linea, del resto, con la tradizione rossazzurra che vede spesso le vicende di Palazzo di “giustizia” alla stregua di controversie da condominio. Dicono che anche a Catania si pratichi la Costituzione. Dicono.

In un contesto del genere, poteva non “recitare” la sua “parte migliore” la sinistra catanese, fedele alla sua tradizione decennale di pilastro politico dell’esistente? Giammai. Così si è passati da una raccolta di adesioni mentre si ufficializzava l’insediamento, mentre dall’altra l’avv. Santo Li Volsi, una gloriosa storia nell’area della sinistra catanese, continua a recitare coerentemente il ruolo del “resistente” (la poltrona?), in nome dell’esigenza di convocare il consiglio. Lui, del resto, è decano.

Comunque, in attesa dell’insediamento (a proposito chi farà il Presidente?), sarebbe già partito il ricorso contro il decano e contro tutti gli ineleggibili, a completamento, come dicono in Francia, della “mala cumpassa”.

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Benanti

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