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Codacons choc, il segretario Tanasi: “Basta soffrire! Sciopero della spesa e boicottaggio della benzina cara”
Pubblicato il 23 Agosto 2012
Il 19 settembre il Codacons insieme alle associazioni per la difesa dei diritti civili della scuola, utenti servizi turistici sportivi e della multiproprietà e per la tutela utenti informazione stampa e diritto d’autore, tutela utenti servizi finanziari, bancari e assicurativi, utenti del trasporto aereo, marittimo e ferroviario, per la tutela dei diritti del malato, utenti dei servizi radiotelevisivi indice lo “sciopero della spesa” chiamando anche le associazioni dei commercianti ad abbassare le saracinesche contro le troppe tasse e le speculazioni.Il 19 settembre nessun acquisto e da domani boicottaggio delle benzine care chesalgono per speculare sulle vacanze degli italiani: appello a Eni, Esso e Api a proseguire la promozione e gli sconti per tutto l’anno e per tutti i giorni della settimana.Francesco Tanasi: a fine anno ogni famiglia spendera’ oltre 3500 euro di spese e tasse in piu’ rispetto all’anno scorso!!! Che fine hanno fatto le migliaia di email dei cittadini con i suggerimenti per la spending review?
Ecco i termini dell’iniziativa:
“Comincia da domani la protesta dei consumatori. Lo annuncia Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons che invita a boicottare tutte le pompe di benzina che chiedono per un litro di verde più di 1,8 euro. L’indicazione di lotta implica che si faccia il pieno di venerdì, sabato o domenica presso le marche che praticano la promozione e sconti e per il resto della settimana si boicottino le pompe troppo care che devono essere punite e non vendere nemmeno un litro di carburante. Non resta che organizzarsi da soli !
I consumatori sono fuori dell’agenda del Governo Monti che li usa solo come carne da macello per spremerli con balzelli di ogni tipo fino a scoppiare.Nessun intervento sulle bollette o sul blocco dalle tariffe pubbliche. Dopo aver tagliato i consumi alimentari oggi gli italiani sono costretti a tagliare anche i consumi di acqua, gas e luce.Niente liberalizzazione dei farmaci nei supermercati, niente eliminazione dei privilegi dei notai e delle professioni, niente concorrenza per l’RC Auto, abortita prima di nascere, e nessun intervento di controllo sui bilanci dei petrolieri e dei benzinai per verificare quanto hanno pagato realmente la benzina che ora vendono a 2 euro al litro.Così la sanità: anziché eliminare il regalo da 120 milioni di euro all’anno alle case farmaceutiche che producono e impongono vaccini inutili e pericolosi il ministro della Salute Balduzzi taglia i posti letto agli ospedali di paese.
Ogni famiglia spenderà a fine anno tra maggiori tasse e aumento del costo della vita 3500 euro in più rispetto all’anno scorso, a fronte di un crollo dei consumi che, in un libero mercato, dovrebbe invece portare ad una inflazione negativa.
Per questo – conclude Tanasi – viene lanciata l’iniziativa per il 19 settembre di uno sciopero della spesa, che si spera trovi tutte le associazioni dei consumatori concordi e anche quelle degli agricoltori, dei commercianti stessi che il 19 settembre sono invitati ad abbassare le saracinesche contro le tasse insostenibili e le banche che non fanno credito.Ecco le parole d’ordine dello sciopero: no alla speculazione sui prezzi tipica del rientro settembrino, rilancio dei mercati dei contadini a prezzo calmierato.Dalla crisi si esce facendo ribassare i prezzi e le tasse: esenzione dall’imu per la prima casa, no al prezzo del petrolio sulla base del brent londinese per fissare i prezzi dei carburanti ma controlli suoi bilanci di petrolieri e benzinai, si all’eliminazione di balzelli anacronistici o illegittimi come: commissioni bancarie di massimo scoperto cammuffate; iva sul gas; accise sulla benzina per terremoti di cento anni fa; ecc.ecc. canone e penali telefoniche, attuazione delle proposte dei cittadini inviate al governo via email sulla spending review. No a chi si oppone alla liberalizzazioni dei trasporti come le fs e al contenimento delle tariffe dei servizi pubblici locali”.
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