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Codacons: “Referendum? Troppi rischi sul fronte degli organi di garanzia
Pubblicato il 29 Novembre 2016
Il Codacons ci mette la faccia, sempre e comunque, nell’interesse dei consumatori. In una nota, il Codacons rende noto che si schiera per il “no” al prossimo referendum del 4 dicembre. La decisione dell’associazione -fanno sapere- arriva dopo un attento dibattito tra avvocati e giuristi, che ha approfondito le conseguenze per i cittadini derivanti dalla riforma costituzionale.
“La nostra non è una posizione politica o antigovernativa – affermano Carlo Rienzi e Francesco Tanasi rispettivamente Presidente e Segretario Nazionale Codacons (nella foto in primo piano) –. Ci siamo limitati ad analizzare i fatti e le novità apportate dalle modifiche alla Costituzione, e alcuni aspetti appaiono decisamente critici, in presenza dell’attuale legge elettorale che finisce per dare al Presidente del Consiglio e al solo partito che dovesse conseguire più voti la possibilità di nominare i componenti degli organi di garanzia, quelli che devono tutelare anche le minoranze. In particolare le nomine di organi quali Presidente della Repubblica, ma anche autorità indipendenti come Agcom, Antitrust, Consob e Autorità per l’energia elettrica ed il gas, diverranno espressione esclusiva del partito che vincerà le elezioni. Ciò non potrà non avere ripercussioni sui compiti propri di tali organismi, che come noto devono garantire imparzialità ai cittadini e totale indipendenza dai partiti”.
Solo una modifica della legge elettorale prima del voto del 4 dicembre potrebbe indurre a votare “si” al referendum. Per tali motivi il Codacons, nell’esclusivo interesse di utenti e consumatori, si schiera per il no al prossimo referendum costituzionale.
L’attenta ed imparziale analisi della riforma si può leggere al seguente link: http://www.codaconsicilia.it/wordpress/wp-content/uploads/2016/11/Presentazione_organi_di_garanzia_15.11.16-1.pdf
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