Caro compagno Enrico, devo riconoscere che stai cercando di fare del tuo meglio, ma con risultati non sempre soddisfacenti. Ricordati che Catania non è Zurigo. Non basta un’ordinanza o un post su Facebook per rendere più vivibile la città. E nemmeno le operazioni “spot” faranno di Catania una città più a misura d’uomo. I problemi sono tanti. Troppi. Complicati. E c’è soprattutto da lottare con abitudini e comportamenti ormai radicati.
Compagno Enrico, i controlli sull’abusivismo vanno fatti in modo costante e in tutte le aree della città. Ci vuole della sana par condicio territoriale. E deve essere chiaro che le regole non si possono più infrangere da nessuna parte. Non possono e non devono esserci zone franche. Ma comprendo che è assai complicato. I tuoi predecessori, purtroppo, non hanno fatto abbastanza. E tra gli amministratori del passato ci sei anche tu. Non è stato fatto nulla e ognuno ha pensato bene che poteva fare quello che gli pareva.
Ho letto di questa idea delle ronde. Compagno Enrico, non puoi chiedere ai catanesi di sostituirsi alle forze dell’ordine. Catania, peraltro, è una città difficile e con alcuni soggetti è meglio non averci a che fare. Sono le istituzioni a dover risolvere i problemi. Anche se si tratta di minori, la questione Castello Ursino va affrontata e risolta, anche con soluzioni impopolari. Affida tutta l’area alla Sostare. La storia delle ronde l’ho letta come una tua resa. Combatti invece.
Un ex rugbista come te non può arretrare, ma deve invece conquistare terreno. Centimetro dopo centimetro. Chiedere ai cittadini di aiutarti e come rivolgere un appello agli spettatori di una partita: non puoi chiedere di scendere in campo per lottare al tuo fianco.
Compagno Enrico, eri consapevole delle difficoltà quando hai accettato la candidatura a sindaco. Adesso hai l’obbligo di onorare gli impegni presi. I cittadini devono fare la loro parte, ma non possono diventare “gendarmi”, rischiando la vita. Un ultimo consiglio: le risposte alla città dalle con i fatti e non a parole attraverso i social!
Iena Comunista.
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