Comune Catania: Liotta incapace pur col dissesto di 42 milioni per debiti fuori bilancio “arraffa” più di 21 mila 968 euro di indennità con provvedimento illegittimo, firmato Politano

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di Ignazio De Luca

Nel 2014, sulle Iene, avevamo scritto della segretaria del Comune, una e trina, Antonella Liotta, sottolineandone la spettacolare retribuzione per centinaia di migliaia di euro, a fronte di una più che documentata incapacità professionale, per disconoscenza di leggi e regolamenti in vigore, ma che la multi incaricata del podestà, evidentemente ignora o le fa comodo far finta di non conoscere.

Adesso con la colpevole acquiescenza del dirigente Politano che probabilmente  si inventa una “relazione” del podestà ” positiva “(? nel 2014?) delle attività del segretario generale, ma che non produce, azzardiamo noi, forse perché inesistente?

Tutto ciò premesso, cappidazzu pava a tutti Politano, in spregio dei regolamenti, del principio di equità e di imparzialità della Pubblica Amministrazione, nonché della revisione della spesa, liquida 21mila 968 euro e 32 centesimi ad una burocrate incapace e raccomandata.

Dovranno spiegare, prima o poi, cappidazzu pava a tutti Politano, il mendace Rosso e l’incapace Liotta, al pool di Magistrati dei reati contro la Pubblica Amministrazione, i criteri adottati di questo spendi e spandi di risorse pubbliche a beneficio della “band” del podestà, tagliando i servizi essenziali alle fasce deboli.

Nel caso specifico cappidazzu pava a tutti Politano, viòla una serie di leggi e regolamenti, perché a tutti gli altri dirigenti comunali si devono liquidare le stesse indennità liquidate con tanta solerzia alla Liotta, relative agli anni 2011 e seguenti.

Un comune, quello di Catania, in pieno dissesto, in cui ogni anno si liquidano ai dipendenti 2 milioni di euro per lavoro straordinario, che alcuni onorano nel bar gelateria  “Prestipino”.

Continua il lavoro di finanza creativa, iniziato con Stancanelli, degli architetti degli artifizi del tre oro vince, tre oro perde, quando come per incanto le poste passive si smaterializzano, magari nell’esercizio corrente, per riapparire a distanza di anni, in quelli successivi.

Per dire tutto come siamo soliti, se fosse stato dichiarato il dissesto, Giarre, oggi avrebbe un altro sindaco e Catania un altro vice sindaco. Invece tasse al massimo, servizi essenziali e sociali tagliati e sempre il dissesto dietro l’angolo.

Del resto, i politici non rischiano nulla, anzi una sorta di premialità è sempre possibile quella della prescrizione che consentirà loro di stare sempre in sella e succhiare risorse pubbliche.

 Ma perché la vulgata esclama ” piove, governo ladro”?

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Redazione Iene Siciliane

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