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Comuni e “crisi lavoro”, Misterbianco. maggioranza e opposizione concordi su presidente commissione bilancio: “Orlando inadeguato”. Ma anche “uno e trino”?
Pubblicato il 08 Aprile 2014
di Ignazio De Luca Iena Milionaria Misterbianchese Cacciatora
Conferenza stampa oggi al Comune di Misterbianco convocata dai consiglieri dimissionari: Marcello Russo, Giuseppa Vittorio, Giuseppe Lucisano e Serafino Caruso, tutti dello schieramento d’opposizione, tranne Russo. I consiglieri dimissionari, in conferenza stampa presenti Russo e Caruso, hanno ribadito le ragioni che hanno fatto decadere tutta la quinta commissione.
Ragioni squisitamente politiche che si sostanziano nella scarsa esperienza del Presidente Paolo Orlando a trattare le importanti questioni economiche di competenza della commissione bilancio, ” non è ammissibile – denuncia Caruso- che in commissione i consiglieri arrivino “impreparati” perché non hanno avuto la documentazione per poter valutare le varie problematiche ” “assurdo poi – rincara la dose Russo – che atti contabili fondamentali come il bilancio o il consuntivo siano conosciuti dai consiglieri meno di dieci giorni prima dell’approvazione del Consiglio Comunale”.
Bisogna ripartire col piede giusto per questo, il prossimo presidente della quinta commissione dovrà possedere consolidata esperienza politica, anche in questo maggioranza e opposizione concordano. Noi vi terremo informati sui prossimi sviluppi .
Noi avevamo avuto modo di occuparci del consigliere Paolo Orlando su “LinkSicilia”, quando con la sua ditta individuale “forniture Orlando” ha venduto al Comune di Misterbianco abiti di lavoro per circa 3.000,00 euro. Nuovamente abbiamo, nostro malgrado, dovuto trattare del consigliere Paolo Orlando, a proposito del rimborso che la ditta ” Orli e rose” di proprietà della madre, percepisce per le assenze dal lavoro del dipendente figlio quando svolge la sua attività in comune. Così il consigliere Paolo Orlando, coi soldi dei contribuenti, ha risolto il problema della crisi del lavoro. Cumulando la figura di lavoratore subordinato imprenditore e dulcis in fundo carica pubblica. “Uno e trino”, appunto, alla faccia della legalità e dell’etica?
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