di iena giornalistica
Ha alle spalle una lunga esperienza nella direzione amministrativa, è stato anche funzionario al Senato della Repubblica, ma Adolfo Messina da qualche tempo ha dimostrato un’appassionata predilezione per la comunicazione, il marketing e le relazioni esterne.
Dott. Messina, si fa un gran parlare di libertà d’informazione e di espressione del pensiero, crede che con l’avvento del web ci sia più democrazia? Sicuramente il web, i social network sono stati la vera rivoluzione dell’informazione e della partecipazione all’informazione. Oggi assistiamo a come i quotidiani dell’indomani mattina sono già superati dalle notizie che corrono nella rete. In altri paesi più evoluti in questo senso, la rete rappresenta il primo livello dell’informazione anche con le web tv. Abbiamo assistito come nelle passate amministrative la rete sia stata fondamentale. E’ una enorme, infinita piazza dove si esterna e dove i cittadini partecipano con le proprie opinioni.
Lei è un esperto di comunicazione, specialmente nel settore politico e amministrativo. Ci accusano sostenendo che in Sicilia ci sia scarsa trasparenza e poca comunicazione: che ne pensa? Crede che l’avvento delle testate giornalistiche online stia dando un duro colpo ai potenti che hanno gestito l’informazione per decenni oppure è solo una illusione?strong> C’è stato da sempre un monopolio dell’informazione, nel passato più o meno recente, e non c’è bisogno di fare nomi di testate e di editori, li sappiamo tutti, questo ha condizionato la notizia ed anche la vita pubblica. Adesso crediamo che la tendenza sia invertita, ancora resiste qualche sacca affezionata al quotidiano locale e alla carta stampata, non tutti riescono ad essere utenti del web con maestria, ma la via è tracciata ed inevitabile verso il progresso e vedrete come l’evoluzione sia esponenziale. La pluralità delle testate on line certamente da un ventaglio completo dell’informazione, certo bisognerebbe regolamentare l’accesso in rete nel senso che i cosiddetti blogger dovrebbero essere soggetti alla registrazione all’elenco della stampa, avere un direttore responsabile per garantire professionalità dell’informazione. La rete è uno strumento incredibilmente potente e non può essere lasciato alla mercè dei dilettanti dell’informazione, sarebbe pericolosissimo. D’altronde ci vuole veramente poco ad essere registrati al tribunale, non è un ostacolo alla molteplicità ed alla libertà dell’ informazione.
Come nasce QTSicilia e con quali obiettivi? L’idea alla base del progetto editoriale QTSicilia, parte dalla concezione che si rende necessario un cambio di rotta che sia in grado di valorizzare e promuovere quanto di buono e di utile o contrastare e denunciare quanto di turpe e negativo accade nel cosiddetto settore Pubblico. Si vuole cioè innescare un circuito virtuoso di buone prassi di informazione e di comunicazione in grado di ampliare la partecipazione dei cittadini alla vita politica, economica, sociale e culturale del proprio territorio senza nessuno schermo.Ci si propone, infatti, di creare uno strumento di comunicazione che riesca a mettere in rete, dal punto di vista comunicativo e relazionale la Sicilia e a comunicarla alla vasta platea degli utenti di internet, a quelli riuniti in un nostro database selezionato, che raggiungiamo tramite mail, di cittadini abbonati gratuitamente, di dirigenti delle P.A., di amministratori regionali, provinciali, comunali, enti non territoriali, della deputazione isolana, degli addetti stampa, delle imprese, degli operatori economici, del mondo delle professioni . Creando altresì un ponte ideale con le altre realtà di tutta Italia. QTSicilia, è on line all’url www.qtsicilia.it, nasce dall’esperienza di QT – Bandi in Linea (www.bandinlinea.it), di cui è supplemento siciliano, già edito dalla Contesto Srl di Barletta, che partecipa alla compagine sociale. Si tratta di un Quotidiano Telematico nella sua forma on line e on desktop (attualmente è inviato quotidianamente agli oltre 10mila contatti del nostro database), che nella forma cartacea “print on demand”. A breve, dopo un anno di attività, vi sarà una ristrutturazione nell’offerta, con ulteriori strumenti che stanno per essere realizzati in una nuova piattaforma multimediale.E’ facile fare giornalismo in Sicilia? Quali sono gli ostacoli più importanti? Fare giornalismo affidabile è difficile in Sicilia come nel resto del mondo. Occorre solo la coscienza di essere obiettivi nell’offerta informativa, altri ostacoli non ce ne sono se non quello di rinvenire le risorse che servono per essere liberi.
E’ vero che vi siete aggiudicati importanti appalti legati alla comunicazione istituzionale? Di cosa vi occuperete? Non è esatto. QT Sicilia è una società editoriale che fa parte di un importante gruppo nazionale, Info srl (www.gruppo.info), che si occupa da decenni di comunicazione. E’ sbarcato in Sicilia allorquando abbiamo deciso di mettere su la nostra testata. Info srl si è aggiudicata due piani di comunicazione, con gare ad evidenza pubblica, uno per la sovvenzione globale e uno per la sanità, rompendo, oserei dire, quel cerchio magico che da anni aveva le mani sulla comunicazione pubblica afferente i piani di comunicazione dei fondi strutturali europei, come sottolineato dalle recenti inchieste della procura di Palermo. Ogni piano però è stata una corsa ad ostacoli, lentezza ossessionante della burocrazia quasi omissiva, ricorsi amministrativi senza senso che abbiamo vinto non essendo il nostro gruppo secondo a nessuno rispetto alla qualità offerta.
Viviamo nell’era dei sondaggi, quanto li ritiene attendibili? Veramente Micciché è fuori dai giochi? I sondaggi pubblicati finora non tengono certamente conto del sostegno delle coalizioni. Li hanno fatti solo sul gradimento del nome del candidato presidente. Quando, dopo il 28 settembre, saranno presentate le liste di ciascuna coalizione e i candidati all’ARS scenderanno in campo tutte queste tendenze di voto potrebbero essere sconvolte. Molti degli indecisi che non andrebbero a votare, se sollecitati dal singolo amico candidato potrebbero decidere. Aspettiamo quindi che la campagna elettorale entri nel vivo con la composizione definitiva delle liste, poi vedremo chi sarà primo e chi ultimo, chi sarà dentro e chi fuori dai giochi.
Come si può combattere la censura su internet? Parlare di censura mi pare inappropriato. C’è chi si inventa sui social network un gruppo a sostegno di un candidato e poi crede di gestirlo “favor delphini”, dichiarando che la pagina stessa è aperta a tutti mentre così non è. Noi di QT Sicilia abbiamo subito il trattamento di esclusione dalla pagina di Musumeci Presidente sol perché non eravamo omologati o meglio dichiaravamo le nostre idee in contrasto. Pagina gestita da qualche dilettante che fa danno allo stesso candidato, inconsapevole di ciò che accade. Un atteggiamento “fascista” nel senso più deteriore del termine. Il confronto, anche scomodo, è ciò che nutre la democrazia, il contrario sottolinea la qualità delle persone. Ecco perché occorre una regola anche nella rete, l’eccessiva libertà, se eccede ed invade, non è democrazia.
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