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Confindustria Catania, il nuovo che avanza: acclamato Bonaccorsi
Pubblicato il 11 Febbraio 2013
In sala anche Ivan Lo Bello. Mancava Crocetta, ma nessuno se n’è accorto, la servitù non appare mai negli ambienti rispettabili
di iena antitruffa marco benantiCon appena il 98,5% dei voti, l’assemblea degli industriali ha rieletto Domenico Bonaccorsi di Reburdone presidente di Confindustria Catania. Un incarico per altri due anni. Lo scorso 11 gennaio, la giunta lo aveva indicato come candidato unico alla presidenza. Una soluzione “bulgara comunista”, piuttosto che “industriale liberale”, ma comunque è andata così.
Un momento di grande partecipazione, davanti ad Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria. E i mezzo a questi “paladini della legalità” (all’italiana) Bonaccorsi ha ripercorso momenti e numeri.”Abbiamo lavorato sodo, lontano dai riflettori, ma vicini alle vere esigenze delle imprese – ha detto – rispettando due ferme linee di condotta: la concordia al nostro interno per superare l’interesse del singolo e proporci come interlocutori credibili e la scelta di una metodologia del ‘fare’, piuttosto che dell’apparire, per dare soluzioni concrete ai mille problemi delle imprese, fuori da ogni clamore mediatico”.Non ridete: ha detto proprio così. Niente apparire, solo fatti. Concreti. Sustanza, insomma. E come dargli torto?Ah dimenticavamo: mancava Saro Confindustria Crocetta. Da lontano, con animo sincero, ha partecipato anche lui, sempre nella sua posizione preferita davanti agli industriali, quella a novanta gradi.
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