Congresso del Pd siciliano. Per i Democratici di Caltagirone la strada da seguire “per una grande mobilitazione e un confronto di idee partecipato e stimolante”, è quella, prevista dallo Statuto, delle primarie aperte agli elettori: “Non si modifichino le regole del gioco a partita in corso”


Pubblicato il 05 Gennaio 2025

riceviamo e pubblichiamo:

“Proporre di riservare ai soli iscritti (escludendo gli elettori) il diritto di eleggere il segretario regionale, lungi dall’essere il segno di uno slancio riformatore, minaccia di sortire l’effetto esattamente opposto. Invece il Pd siciliano ha bisogno di sviluppare un confronto teso a dar corpo a un’azione politica capace di riaccendere speranze e consensi, di incarnare un’alternativa credibile, di spiegare le vele al vento di un sentimento popolare contrario all’autonomia differenziata e afflitto dallo stato in cui versano l’economia, la salute pubblica, l’ambiente”.

A sostenerlo, indicando così quale modello “quello delle primarie aperte agli elettori”, è l’assemblea del circolo “Marco Cagnes” del Pd di Caltagirone in un documento, a firma del segretario cittadino Luigi Failla, con cui intende offrire “un contributo di riflessione” alla segreteria e all’assemblea regionale impegnate nell’organizzazione del congresso del Pd dell’Isola.

“Un conto – sottolineano i democratici calatini – è avviare una riflessione seria, anche accesa, su quali debbano essere i canali e le forme di partecipazione, le prerogative degli iscritti (questioni che stanno a cuore a tutti noi e vanno affrontate con visione strategica, non per ragioni tattiche). Altra cosa è il fatto che, in una regione in cui (per responsabilità di tutti, nessuno escluso!) il Pd ha subito sconfitte elettorali, alla vigilia del congresso il vertice del partito manifesti l’intento di cassare la norma dello Statuto che prevede l’indizione di primarie aperte agli elettori per l’elezione del segretario regionale, modificando quindi le regole del gioco a partita in corso.

Un intervento chirurgico sullo Statuto di tal fatta finirebbe col ridurre il tema delicato e complesso di una revisione generale del modello di partito (che va fatta senza improvvisazioni) alle sole procedure di elezione del segretario regionale (primarie aperte o voto riservato agli iscritti). Con il risultato di far sì che una riflessione condivisibile, su un nodo cruciale che non va tagliato ma sciolto, appaia come stratagemma di un vertice che, temendo il giudizio della base, si blinda in difesa della propria sopravvivenza.

Certo – argomenta ancora l’assemblea del circolo “Marco Cagnes” del Pd di Caltagirone – le primarie non possono considerarsi un fine; rimangono uno strumento, da usare con buon senso. Ma è puro buon senso osservare come, nel caso dell’elezione di Elly Schlein a segretario nazionale, esse abbiano attivato una sorta di <circolazione extra-corporea>, dando voce non a pulsioni estremiste o populiste, ma a un forte bisogno di chiarezza e radicalità. Com’è puro buon senso constatare come in tutte le successive consultazioni elettorali, grazie a questa trasfusione, si sia registrato un aumento di consensi politici ed elettorali al partito”.

Per queste ragioni l’assemblea di circolo del Pd di Caltagirone fa appello alla direzione regionale “perché non modifichi le regole in corso d’opera, ma dia invece impulso a una larga mobilitazione di iscritti, militanti, elettori. Per fare di questo congresso non una conta di correnti, ma un confronto di idee partecipato e stimolante. Per dare forza, forma e contenuti a un’iniziativa politica che sappia suscitare una mobilitazione popolare in grado di sconfiggere i disegni e le azioni antipopolari e anticostituzionali dei Governi Meloni e Schifani”.


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