Consumatori e voto, referendum, il Codacons annuncia: il testo del quesito finisce al Tar Lazio e in Cassazione

Leggi l'articolo completo

TANASI (CODACONS): FORMULAZIONE DEL QUESITO REFERENDARIO INDUCE IN ERRORE I CITTADINI E VA CONTRO LA LEGGE. TESTO VA MODIFICATO 

 IL CODACONS NON SI SCHIERA NÉ PER IL “SI” NÉ PER IL “NO”

 

Il testo del referendum costituzionale finisce al Tar del Lazio e in Cassazione. Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons annuncia infatti oggi la preparazione di un ricorso agli organi di giustizia per ottenere la modifica urgente del quesito referendario che, allo stato attuale, appare ingannevole e rischia di indurre in errore i cittadini al momento del voto.

Il CODACONS precisa di non schierarsi né per il “si”, né per il “no” al referendum, ma di intervenire solo perché sia assicurata totale e piena consapevolezza ai cittadini che intendano votare in un senso o nell’altro. 

“La Cassazione, come noto, ha ammesso il testo del quesito, ma la formulazione della domanda posta agli elettori potrebbe violare l’art. 16 della legge n. 352. del 1970, secondo cui, in caso di referendum costituzionale, è necessario indicare gli articoli interessati e specificare i contenuti degli stessi – spiega Tanasi – La costruzione della domanda oggetto del prossimo referendum non solo non risponde a tali criteri, ma induce in errore i cittadini, poiché mira a sbilanciare la risposta verso il “si”, utilizzando formule quali “la riduzione del numero dei parlamentari”, “il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni”, “la soppressione del Cnel”. Pur trattandosi del titolo della riforma Boschi, si tratta di domande alle quali chiunque, in assenza di ulteriori specifiche, risponderebbe “si”, ma che non sono sufficienti a far comprendere agli elettori il senso stesso della riforma”.

In sostanza per il Codacons il quesito referendario, legato solo al titolo della legge Boschi, non è atto a rappresentare il contenuto delle norme che si vogliono modificare o conservare, e non garantisce trasparenza né ai cittadini che intendano votare “si”, né a quelli propensi per il “no”.

Proprio nell’interesse dei cittadini a votare senza alcun dirottamento formale, il Codacons ha deciso di impugnare al Tar del Lazio il provvedimento che fisserà la data del referendum contenente il quesito ingannevole, e di chiedere in Cassazione la revocazione della decisione con cui l’Ufficio centrale per il referendum ha ammesso il testo del quesito, al fine di ottenere una modifica urgente di quest’ultimo.

 

Leggi l'articolo completo
Redazione Iene Siciliane

Recent Posts

Cani e gatti randagi in pericolo dalle modifiche di un disegno di legge

Cani e gatti randagi in pericolo dalle modifiche di un disegno di legge Sono 11…

8 ore ago

Non toccate gli animali! il Partito Animalista contro la proposta di legge regionale sulla prevenzione del randagismo

Il Partito Animalista si oppone fermamente alla proposta di modifica della legge regionale sulla tutela…

8 ore ago

Lidia Adorno (M5S Ars): “La proprietà STMicroelectronics vuole partecipare al tavolo ministeriale. Perchè Schifani è ancora fermo?”

La parlamentare regionale catanese del M5S chiede al presidente della Regione, Renato Schifani, di attivarsi…

2 giorni ago

Alfa, dodicesimo successo consecutivo

La squadra rossazzurra espugna il PalaMilone superando gli Svincolati Milazzo con il punteggio finale di…

2 giorni ago

Lipera (DC): Privatizzare Fontanarossa, un errore che pagheranno tante generazioni

SEGRETERIA PROVINCIALE NOTA DEL SEGRETARIO Catania 02.03.'25 - Il recente dibattito sulla privatizzazione dell'Aeroporto di Fontanarossa…

2 giorni ago