“CoronaCrisi”, Trimboli (Fipe Confcommercio Ct): “riapertura tra mille regole e tante incertezze”

Leggi l'articolo completo

“Il giorno della riapertura dei bar e ristoranti al pubblico arriva tra mille regole e tante incertezze che molti ristoratori desisteranno dal riprendere le attività” lo afferma amareggiato Giovanni Trimboli, presidente FIPE sezione ristoranti di Confcommercio Catania. “Sono tanti i colleghi che non apriranno, resteranno chiusi per protesta contro una apertura frettolosa a male organizzata. Dopo cento giorni di chiusura al pubblico c’è poco da festeggiare, le promesse seguite da sei conferenze stampa e altrettanti decreti non sono state più delle volte mantenute.

Non c’è stato quel flusso di denaro nell’economia reale, questo farà ripartire il comparto con problemi economici non indifferenti, la cassa integrazione dopo una lunga procedura burocratica ad oggi non è stata ricevuta da nessuno dipendente, in cento giorni il governo per le imprese ha versato solo seicento euro, pari a sei euro al giorno -. Lamenta ancora Trimboli – Così non va, la burocrazia entra sempre più prorompente nelle nostre imprese, abbiamo calcolato un costo pari a quattrocento euro per azienda solo per adeguare i nostri locali alle procedure anti Covid 19, sanificazione, detergenti e disinfettanti, adeguamento registri haccp per autocontrollo dell’igiene, sicurezza sul lavoro, guanti e mascherine per il personale, per non parlare dell’approvvigionamento delle merci per l’apertura, tutto sostenuto da noi. Costi e oneri che gravano sulle finanze degli imprenditori che iniziano a lavorare con linee guida come se solo al ristorante ci si possa infettare.

Non possiamo essere guardiani e pagare eventuali multe sulle scelte libere dei nostri clienti, come per decreto non possono obbligarci a entrare nella privacy dei nostri avventori, chiedendo se sono congiunti, familiari, fargli scrivere un’autocertificazione, scrivere in un registro e conservare per quattordici giorni dati personali delle persone sedute al tavolo, tutto svolto a nostre spese a rischio di multe salate ed eventuali chiusure fino a trenta giorni.

Perciò c’è poco da festeggiare -, conclude il presidente FIPE Ristoranti – la gente è libera di andare ovunque tranne al ristorante. Anche stavolta gli unici a pagare siamo solo noi, ovunque si può andare e fare quello che si vuole, tra un po’ si potrà tornare a prendere aerei colmi in tutti i posti tranne andare a spendere il proprio tempo libero al ristorante”.

Leggi l'articolo completo
Benanti

Recent Posts

Catania, aggressioni al personale sanitario: martedì conferenza stampa di Cisl, Cisl Fp e Cisl Medici

MARTEDÌ, 24 SETTEMBRE 2024, ore 11 HOTEL NETTUNO (Viale Ruggero di Lauria, 121 - Catania) Aggressioni…

2 ore ago

L’ALFA AL TORNEO “OMNIAMOTO BASKET CUP

L’Alfa Basket Catania prenderà parte, oggi e domani, al torneo “OmniaMoto Basket Cup”, evento in…

2 ore ago

Perchè non aprire un supermercato a Palazzo degli Elefanti?

Salve ienesicule, sono indignato: Catania e la sua “amministrazione del rinnovamento e del manganello” (contro…

18 ore ago

Archi della Marina, l’intervento dell’Associazione Catania nel Cuore

Ogni estate è accompagnata da sorprese, talvolta esplosive legate a fenomeni naturali; la siccità, le…

18 ore ago

SANT’AGATA LI BATTIATI, RANDAGISMO E INCENTIVI TARI PER L’ADOZIONE: IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

«Non è giusto premiare economicamente chi adotta un cane quando molti altri lo hanno fatto spontaneamente, senza…

18 ore ago