“Condividiamo le misure adottate in questo momento emergenziale dalla Giunta regionale – con delibera n° 88 del 12 marzo scorso in materia di moratoria dei debiti verso gli istituti finanziari regionali Irfis, Crias ed Ircac per le Pmi danneggiate dall’emergenza “Coronavirus” – ma è fortemente necessario che si attivino, prima che sia troppo tardi, le opportune iniziative per l’immediato sblocco dell’operatività della Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane (Crias), tra l’altro da tempo annunciate, delle quali non vi è traccia nel provvedimento esitato”. Questo è l’allarme lanciato da Massimo Saeli, segretario regionale dell’Ugl Credito (nella foto)
“Con l’adozione delle doverose misure contenute nella “moratoria regionale” a favore anche delle imprese artigiane – continua l’esponente sindacale dell’Ugl – ovvero con la sospensione delle rate di mutuo per un anno, l’allungamento dell’ammortamento per la restituzione dei finanziamenti e la sospensione di nuove iniziative per il recupero dei crediti non pagati fino al 31 dicembre 2020, sommate al blocco della concessione dei finanziamenti dovuto all’applicazione del Decreto legislativo n° 118 del 2011 (armonizzazione contabile), la Crias si trova messa nella sostanziale inoperatività.
Ciò suona come una beffa, considerato che l’istituto finanziario regionale in questione è stato il primo ente della Regione Siciliana che, responsabilmente, già dalla settimana scorsa, ha applicato in modo intensivo il ricorso al lavoro agile”. “Grazie all’immediata applicazione ai dipendenti dell’Istituto dello “smart working”, giacciono già lavorate e pronte per essere deliberate diverse centinaia di pratiche di finanziamento che, se esitate, darebbero una boccata d’ossigeno all’economia siciliana in questo disperato momento. Purtroppo però tali finanziamenti restano inesitati per l’impossibilità di movimentare il fondo di gestione. Di riflesso si annullano anche i ricavi con cui si sostiene la Crias, decretandone di fatto l’imminente e inesorabile default”.
“E’ dunque necessario derogare l’adeguamento del fondo di gestione della Crias ai dettami del Decreto legislativo n° 118 del 2011 (armonizzazione contabile), almeno sino alla nascita del nuovo istituto Irca, del quale – ribadisce con forza Massimo Saeli – continuiamo a dichiarare la nostra totale opposizione, visto che nasce già morto per una sostanziale “fusione a freddo” di Crias e Ircac”. “Pertanto – conclude la nota del sindacato – facciamo appello al Presidente Musumeci e alla Giunta di Governo regionale, al fine di risolvere l’annosa questione, provvedendo alla revoca della delibera di Giunta n° 21 del 2018 con la quale è stato attribuito al fondo della Crias la qualifica di “organismo strumentale” della Regione, sbloccando l’erogazione dei finanziamenti alle imprese artigiane e autorizzando la Crias a far valere sul medesimo fondo le somme necessarie per sostenere i costi di gestione e/o equiparare la Cassa a quanto stabilito per l’Ircac dall’articolo n° 55 della Legge regionale n° 10 del 1999″.
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