Coronavirus: Italia stretta tra malattia e psicosi

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Nessuno mi può giudicare nemmeno tu. La verità delle cose è semplice e ci fa tanto male in un momento di funesto dramma e psicosi collettivo c’è sempre qualcuno che pensa di lucrare consensi e applausi o fa finta di fare il proprio dovere mentre in realtà appaga il suo ego.
Ma sarebbe il caso di spiegare a lor  signori del teatrino della politica che in questo momento il pubblico pagante non c è, non è presente perché è chiuso angosciato a casa e pensa ad  altro e preferisce non  ascoltare gli sfoghi di chi deve fare sempre il primo della classe in ogni circostanza anche la più triste o inopportuna. Così assistiamo h 24 a interventi non solo dei governanti nazionali ma anche dei vari governatori regionali (sic!) che tentano di surrogare, sostituire e spiegare al popolo quel che è necessario per debellare il virus scippatore e opportunista nettendo in campo il loro punto di vista a prescindere dai tecnici.
In tal modo c è chi in diretta si indigna sulle mascherine arrivate e le getta via, chi desidera l’esercito per controllare e costringere i riottosi a serrarsi a casa, chi propone di fare tamponi a tutti e a tappeto come prevenzione.
Ma quello che fanno indistintamente tutti questi rappresentanti istituzionali è quello di aggiungere altri decreti e poi anche i sindaci altre  ordinanze. Avanti il prossimo c è posto per tutti. Per carità saranno tutte cose giuste e opportune ma amici carissimi oggi occorre uno sforzo collettivo di vera e autentica unità di tutti per tutti in modo da tirarci dal pantano e ci sarà tempo per ricominciare a fare i galletti del pollaio o dimostrare di essere splendidi splendenti o fuoriclasse delle amministrazioni
Oggi siamo nelle sabbie mobili e vicini ad una catastrofe sanitaria e umana  con ospedali in emergenza e  centinaia di morti giornalieri che ogni giorno crescono . Anche se non è importante in questo momento per l’Italia si prevede dal – 6 a – 8 di PIL  e ci sarà tempo per fare belle proposte per fare rinascere il Paese. Non è tempo di fare i generali o i colonnelli ma fare proposte serie di  un patto umano per vincere  questa guerra.
Rosario Sorace.

 

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Benanti

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