“Questo non è amore”. Il motto della campagna permanente di sensibilizzazione promossa dalla Polizia di Stato ha scandito i diversi momenti di riflessione programmati dalla Questura di Catania per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia, la Polizia di Stato e l’Ordine […]
Coronavirus: le tante facce del dramma italiano
Pubblicato il 23 Marzo 2020
Oltre che essere serrati a casa tra quattro mura in attesa che tutto finisca siano stretti tra due correnti di pensiero che ossessiono le nostre menti.
Si tratta dell’invasione pandemica di illuministi facinorosi da un lato e di irrazionalisti alienati dall’altro che si contendono e discutono senza posa sui social, in video e pensano di sapere già tutto con saccenza e sapienza. Occupano anche posti importanti nelle accademie e spesso condizionano chi dirige e comanda così come sono molti politici alcuni con responsabilità precise o rappresentanti le istituzioni. Sarebbe auspicabile oggi non pensare alle campagne elettorali e fidarsi di persone più competenti e umili e che riescano tutti quanti riescano a coordinarsi assumendosi delle responsabilità senza paura di alienarsi la responsabilità di categorie sociali.
Invece video e dichiarazioni di tutti i tipi in cui ognuno deve dimostrare di essere più bravo dell’altro. Così mi pare che sia già l’ora di ridurre al minimo gli incompetenti che non ascoltano mentre, invece, c’è un fiorire di esperti assoluti, saccenti studiosi e azionisti amministrativi che spesso non ne azzeccano una e che piuttosto che pensare al contenimento del virus si nutrono dei soliti luoghi comuni sulle malattie. Così andiamo avanti con il sentito dire tramite le dicerie degli untori del web che sono naturalmente i produttori di fake che alla fine risultano dannose all’equilibrio mentale degli ansiosi e degli ipocondriaci.
Mi pare giusto sdrammatizzare con l’ironia e la satira, pero è anche opportuno che ci sia bisogno di serietà e prudenza da parte di tutti senza hybris e impazienze poiché la nostra sanità purtroppo oggettivamente non era affatto preparata ad una simile evenienza e in quasi tutte le regioni aveva insufficienze dovute non certamente alle capacità dei singoli operatori ma soprattutto ai tagli operati nelle strutture e nelle apparecchiature a tutti i livelli.
Cosicché la morale conclusiva non deve apparire qualunquista ma soltanto dettata dal buon senso e cioè che come si afferma banalmente che riusciremo a superare questa emergenza con il concorso di tutti così è evidente certamente lo stato delle strutture della sanità italiana insufficiente laddove la responsabilità da addebitate a tutti quelli di qualsiasi colore politico che hanno governato Regioni e Stato. Chi ha ancora orecchie per intendere ogni tanto intenda perché in questo momento gli stadi sono chiusi e tifosi sono a casa.
Rosario Sorace.
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