di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Coronavirus: pandemia di Stato
Pubblicato il 09 Aprile 2020
Le gravi limitazioni delle libertà personali alle attività professionali per un grave e giustificato stato di necessità e urgenza sono state ormai adottate in quasi tutti i paesi del mondo, con provvedimenti suggeriti dalla comunità scientifica che assume un ruolo preponderante.
Ma naturalmente ci sono differenze nella gestione concreta che avviene nelle democrazia liberali, rispetto alle cosiddette democrature, oppure nelle fosche dittature. Sono evidenti anche le manipolazioni delle notizie che ci giungono dalla Cina, sia per il ritardo delle news sul pericolo del contagio, sia sul numero effettivo dei morti. Ora poi divengono protagonisti i superman liberticidi, quali Orban così come Putin, che si intesteranno alla fine della pandemia tutto a loro merito nella migliore tradizione degli oligarchi incontrollati. Ognuno, comunque, secondo le spietate leggi del potere tirannico a cercare di nascondere la spazzatura sotto il tappeto!
D’altronde in maniera diversa, tuttavia più evidente e esplicito, questo lo si intuisce anche da noi ,dove il numero dei morti è palesamente più elevato, o dove cominciano a emergere errori, magagne e omissioni dall’alto e dal basso della scala gerarchica del potere nazionale, regionale e locale.
Direi che gli Stati in vario modo cercano di offrire un’immagine artefatta e mistificata, poco reale per dissimulare quel che accade e notiziarci, come se fosse un parossistico bollettino di una guerra con il numero dei contagiati, quello dei guariti, quello più triste delle il numero delle perdite sul campo.
In una visione all’interno di un contesto irreale, con una situazione che rischiava di travolgerci, oggi sembriamo tutti affetti da un buonismo esagerato, da una volontà inusitata , da un’energia compressa. Mentre quel che conta è solamente la bussola d’orientamento che riusciremo ad avere nel tempo che verrà tra due o tre anni quando si capirà dulcis in fundo di che pasta siamo fatti. Per ora siamo tutti cristiani, atei devoti, laici umanisti aspiranti ad una serenità perduta.
Rosario Sorace.
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