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Cose di Catania, commissariato Librino: pubblica via “privatizzata”, la polizia la libera
Pubblicato il 15 Ottobre 2019
Nei mesi scorsi, la Polizia di Stato ha eseguito reiterati controlli in via Acquicella dove, più volte, sono stati indagati in stato di libertà due soggetti, padre e figlio, per invasioni di terreno o edifici ai sensi dell’art. 633 e 639 bis del codice penale, poiché responsabili di avere allestito un vero e proprio mercato commerciale di cose usate e, a tal riguardo, hanno occupato illegalmente centinaia di metri quadri di via pubblica e marciapiede rendendolo, di fatto, non fruibile agli avventori determinando così problemi alla viabilità e alla sicurezza dei pedoni.
Nonostante indagati più volte, detti individui hanno continuato la loro attività illegale esponendo in vendita finanche i natanti e, ancora, allestendovi un luogo ove pernottare rendendo detti luoghi fatiscenti e invivibili.
La polizia al fine di ripristinare la legalità e lo stato dei luoghi innanzi al cimitero, unitamente al Reparto Annona della Polizia locale, ha predisposto un mirato servizio durato tre giorni al fine di sequestrare tutta la merce in esposizione; a tal riguardo, sono stati riempiti 5 scarrabili contenenti 5 tonnellate di materiale vario (mobili, materassi, sedie, tavoli e via discorrendo) non utilizzabile perché assorbito di acqua, sporco e senza valore commerciale e ciò in quanto lasciato sul suolo pubblico giorno e notte con esposizione alle avversità climatiche.
Durante le operazioni, sono stati sequestrati anche numerosi beni di valore quali quadri, stereo, televisori, frigoriferi, una barca in vetro resina di circa 4 metri e via discorrendo.
In relazione agli oggetti di valore, si evidenzia che gli indagati non hanno prodotto alcuna documentazione circa la provenienza affermando di averli ricevuti a titolo gratuito o trovati casualmente; anche per questo motivo, sono stati indagati in stato di libertà ai sensi dell’articolo 712 del codice penale (acquisto di cose di sospetta provenienza); nella circostanza, essendovi fondati sospetti, i poliziotti hanno effettuato la perquisizione personale estesa anche al veicolo (furgone) presente e dove detti soggetti dimorano da tempo; a tal riguardo, sono stati rinvenuti 3 coltelli a lama lungo ben occultati e un bastone.
Uno degli indagati ha ammesso di esserne il titolare e che, di fatto, li deteneva illegalmente al fine di difendersi e, per tali ragioni, le armi sono state sequestrate penalmente e lo stesso è stato indagato per detenzione illegale di armi bianche.
Durante le operazioni, gli agenti hanno notato un altro imponente natante, appartenente ad un soggetto con numerosi precedenti penali, parcato sul suolo pubblico già da tempo; ciò posto, l’uomo è stato individuato e indagato in stato di libertà ai sensi degli articoli 633 e 639 bis del codice penale e, nel contempo, invitato a rimuovere immediatamente detta barca, circostanza effettuata.
Infine, sempre in detti luoghi, è stato sottoposto a controllo e pertanto identificato un soggetto intento a vendere fiori che, a seguito di attività investigativa, è emerso che percepiva anche il reddito di cittadinanza e, per tale motivo, lo stesso è stato indagato in stato di liberà per truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazione pubblica.
Catania 14 ottobre 2019.
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