Crisi dell’editoria, ci pensa Luca Sammartino

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Dove ha vissuto il deputato regionale Luca Sammartino negli ultimi anni? A giudicare dalle sue recenti dichiarazioni evidentemente gli è sfuggito che negli ultimi anni in Sicilia c’è stata una “decimazione” di redazioni e giornalisti. E Catania ha pagato un prezzo altissimo, a cominciare dai giornalisti del settore televisivo del gruppo Ciancio. Ma Sammartino forse è stato distratto. Oggi dice che “Bisogna affrontare una crisi che non mette a rischio soltanto l’occupazione ma anche la libertà d’informazione dei siciliani”. 

Caro Sammartino, i media tradizionali sono ormai in via di estinzione. E le assicuro che la libertà di informazione è assai garantita, non solo per la presenza capillare di piccole e grandi realtà editoriali, ma anche per la diffusione dei social che di fatto hanno sostituito media e giornalisti. La informo, inoltre, che i 34 giornalisti hanno avuto una piccola riduzione del sostanzioso stipendio da art.1(ormai una rarità nelle redazioni) e che il 50% della riduzione è restituita dallo Stato, almeno così è stato per quanti hanno avuto un contratto di solidarietà.

In pratica lavorano un po’ meno, una parte di quello che perdono lo recuperano e anche l’azienda viene addirittura rimborsata. Stranezze italiane! Anziché occuparsi e preoccuparsi dei giornalisti che continueranno a ricevere stipendio e contributi, si occupi delle centinaia di lavoratori precari che per lavorare nelle redazioni ricevono compensi da elemosina. Si informi quanto percepiscono i collaboratori del quotidiano La Sicilia!

Caro Sammartino, perché mai la politica dovrebbe mettere in campo strumenti e risorse per ridare ossigeno al settore? E quali soluzioni concrete propone per il rilancio?

Chiudere i social network? Imporre per legge regionale l’acquisto del quotidiano La Sicila a tutti i siciliani? Farsi carico con i soldi pubblici di sostenere l’attività editoriale de La Sicilia?

Vuole fare qualcosa di concreto? Solleciti immediatamente il varo de bando regionale per l’ufficio stampa. Inviti tutti i suoi colleghi parlamentari ad assumere un giornalista. A proposito: lei ha un addetto stampa regolarmente assunto? Con che tipo di contratto? Predisponga un disegno di legge che preveda l’istituzione di un ufficio stampa in ogni comune siciliano.

Potrei continuare, ma ho altro da fare. Io non faccio il parlamentare e nemmeno il dentista, sono un giornalista precario che per vivere si offre a chiunque è disposto a pagare una giornata di lavoro. Mi scusi per lo sfogo, ma quando il dente duole bisogna levarselo! Ne conviene?

Iena odontoiatrica.

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Benanti

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