SLC CGIL e UILCOM UIL di Catania
comunicato stampa
Lunedì 17 marzo, dalle 9,30 alle 12, le lavoratrici e i lavoratori del call center Mics di Motta Sant’Anastasia scenderanno in piazza per protestare contro la gestione della nuova proprietà “che in soli sei mesi – secondo i sindacati- ha messo in pericolo oltre 200 posti di lavoro”. Il presidio si terrà in Viale Ulisse, angolo Via Monsignor Domenico Orlando a Catania, davanti alla sede di Enel, principale committente della società.
A promuovere la mobilitazione sono i sindacati SLC CGIL e UILCOM UIL di Catania, che chiedono un intervento immediato da parte di Enel Energia, dei ministeri del Lavoro e del Made in Italy (MIMIT) e della Regione Siciliana per scongiurare i licenziamenti e garantire la continuità della commessa.
Il passaggio di proprietà del call center Mics, avvenuto il 1° agosto 2024 con il benestare del MIMIT, avrebbe dovuto rilanciare l’azienda. Invece, in meno di sei mesi, la situazione è precipitata: mancato pagamento delle spettanze, delle cessioni del quinto e dei contributi al fondo pensione complementare, fino ad arrivare all’apertura di una procedura di licenziamento collettivo per 27 lavoratori, oltre a due già licenziati individualmente. Una situazione drammatica che mette a rischio il futuro di centinaia di famiglie e che, secondo i sindacati, richiede un intervento immediato delle istituzioni.
“La cessione del ramo Mics alla nuova proprietà, guidata da Federico Salmoiraghi, non ha portato i benefici sperati” – denunciano Gianluca Patanè (SLC CGIL) e Gaetano Cristaldi (UILCOM UIL). “Enel Energia, che è il principale committente dei servizi offerti da Mics, deve assumersi le proprie responsabilità e garantire la continuità occupazionale. Abbiamo chiesto un intervento al MIMIT e attendiamo una convocazione ufficiale. Chiederemo anche alla Regione di aprire un tavolo di confronto, come già accaduto per Almaviva, per evitare azioni societarie che possano compromettere ulteriormente la situazione.”
I sindacati lanciano un appello non solo ai lavoratori, ma anche a tutti i cittadini di Catania: “È il momento di lottare per difendere il lavoro e la dignità di chi per oltre 15 anni ha garantito un servizio essenziale, creando valore per il nostro territorio. Chiediamo la massima partecipazione alle mobilitazioni per evitare che un’altra azienda scompaia nel silenzio.”
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