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Cronaca, Acireale: “ZTL” disastroso avvio, ma non si potrebbe ridiscuterne?
Pubblicato il 28 Luglio 2016
di iena acese marco benanti (foto: centro, dove sono le persone?)
Le perdite secche dei commercianti si ripetono a catena: in un mese si calcola che in media ci sia stato un calo del 30-40% del fatturato. Troppi i disagi creati dalla cosidetta “ZTl”: ad Acireale la “mossa” dell’amministrazione Barbagallo mostra tutti i segni di un fallimento o quasi. Il mese di luglio sta finendo e il risultato della chiusura in zone del centro storico ha avuto solo effetti negativi: problemi su problemi, disagi su disagi, perdite su perdite. Effetti visibili: strade vuote, malumori diffusi, ripercussioni negative sulla viabilità nell’area limitrofa.
Eppure, anche il mondo del commercio non ha uno posizione preconcetta contro questa novità: se ne potrebbe discutere, magari cambiando qualcosa, ma dal Palazzo sembra solo emergere un atteggiamento di chiusura. Per non parlare di una coerenza tutt’altro che brillante nel tempo: a novembre scorso, la “Ztl” –già provata dodici anni fa- doveva essere un esperimento solo per i fine-settimana, poi, nel tempo le cose sono cambiate. Finale? Ci sono tre vie del centro chiuse h24! Da un eccesso all’altro? Parrebbe di sì.
Il contesto generale non è dei migliori: anche ad Acireale la crisi “morde”, insomma i problemi economici generali ci sono tutti. E gravi. Il mondo imprenditoriale non ha pregiudizi in partenza in tema, ma ha già evidenziato alcuni punti da cui non si può, a suo dire, prescindere. Secondo CONFCOMMERCIO, CONFARTIGIANATO, CNA e UCICT bisogna partire agire in modo coordinato, mettendo in rete una serie di misure collegate.
Quali? Eccole: rete di trasporto pubblico interno ed esterno, PUT e PUM, creazione e realizzazione di una rete di parcheggi, manto stradale, arredo urbano e pulizia della città, cultura del mezzo pubblico, cartellonistica stradale, indicazioni turistiche, varie aree attrezzate per bambini, incentivazione all’utilizzo del suolo pubblico da parte dei ristoratori con abbattimento dei costi, incentivazione e creazione di musei. realizzazione di strade alternative a supporto, Chiese aperte ed eventi. Insomma, ripensare la “Ztl” potrebbe essere la soluzione ad un primo fallimento in atto, ma occorre volontà, in primis dalla politica. Un punto essenziale è quello della modifica degli orari della “Z-Tl”, con un avvio nelle ore del tardo pomeriggio.
Insomma, i margini per discutere ci sono e sono ampi: basta volerlo.
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