di Ignazio De Luca
Interessante il dibattito svoltosi a San Pietro Clarenza,presso la struttura del Caseggiato Mannino in Piazza della Vittoria,, incentrato sul disegno di legge “ Disciplina in materia di risorse idriche”in discussione nella quarta Commissione Legislativa Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Dopo il saluto del sindaco,Giuseppe Rizzo presidente di Acoset s.p.a.,ha illustrato le difficoltà della società che consorzia 20 comuni da Bronte ad Aci Sant’Antonio, un territorio vastissimo dove mantenere una buona manutenzione è complicato.
Molti utenti lamentano tariffe elevate, rileva il presidente Rizzo, senza fare lo scarica barile, spiega che fino a poco tempo fa le tariffe, erano normate dalla stessa società oggi invece è definita dall’autorità dell’energia, sulla quale Acoset, naturalmente non può intervenire.
una delle modiche auspicate da Rizzo riguarda i costi di esercizio per l’estrazione. Acoset che arriva a profondità anche di 400 metri, per tirare l’acqua ha costi di esercizio energetico che incidono per più del 40 per cento sulla tariffa Immettere acqua nella rete è abbastanza oneroso.
Anthony Barbagallo, componente della quarta commissione legislativa, ha accennato che già nel 2011 il Popolo con un referendum si era pronunciato che l’acqua fosse pubblica, ricorda, pure, tutti gli sforzi che ci sono voluti per arrivare ad un passo per completare l’iter legislativo che dovrebbe concludersi entro il 10 agosto p.v.
La legge nasce dalla competenza riconosciuta alla Sicilia dallo Statuto art 14 lettere i .
Le resistenze per mantenere lo status quwonaturalmente sono stati i consorzi privati ad una sfrenata avversione in forza di alcune direttive comunitari , ma in commissione è passata la tesi che l’acqua é pubblica
ATO (ambiente territoriale ottimale) per erogare un servizio idrico di qualità, dovrebbe essere tra i da 5 a 9 ambiti che corrisponderebbe alle nove provincie.
Personale 180 giorni per passare
Uno dei cardini della legge e quello secondo il quale, ogni cittadino avrà 50 litri d’acqua gratis, così un nucleo famigliare di 4 persone, comincerà a pagare l’eccedenza da 200 litri in poi.
Altro punto cardine della legge riguarda il personale dei consorzi privati, che entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge saranno assorbiti dagli ARO (5 o 9) che si saranno costituiti.
L’impianto della Legge, che riprende un disegno presentato nel 2013 dall’ex assessore Marino, sembra buono. Noi non condividiamo che i duecento litri gratis di acqua li usufruiscano gli abitanti del condominio di Librino o della Zisa, al pari di coloro che tengono la villa a Mondello o alla Scogliera. Inoltre ci pare veramente assurdo che tutti paghino la stessa tariffa senza tenere conto della tipologia di abitazione nella quale l’acqua venga erogata. Ci sembrerebbe più equo che la tariffa venisse parametrica al reddito complessivo pro capite.
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