CRONACA COMUNALE: ARRIVA L’ENCOMIO PER I VIGILI CHE SALVARONO IL CICLISTA MUSICAROLO. ANONIMO ACCUSA: “IL POVERO LA FATA UCCISO DAGLI INCENTIVI DEL PROGETTO LAVORO”

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di Ignazio De Luca

 

“Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha conferito agli ispettori della Polizia municipale Salvatore Catania e Carmelo Aloisi un encomio per aver difeso un ciclista, Raffaele Lo Savio, aggredito da un gruppo di facinorosi durante la manifestazione Lungomare liberato del 12 ottobre scorso.”

 Questo l’ennesimo comunicato stampa di una sorta di regimetto che ha perso il contatto con la città reale, dove funzionari e dirigenti “signorsì”, privi di specifico merito, devono assecondare i voleri del “podestà” pena la fuoriuscita e la perdita del privilegio di stare nel Palazzo.

 Oltre la retorica e la comicità dell’encomio vogliamo in queste righe puntualizzare che l’attribuzione di tale gratifica ci appare connessa  piuttosto ad un segnale, un chiaro segnale con il quale il capo dell’amministrazione cittadina potrebbe voler rassicurare tutto il corpo di Polizia Municipale della sua “vicinanza”.

 Per la Polizia Municipale, subissata da aspre critiche sia per i fatti del 12 ottobre scorso, piuttosto che sprezzo del pericolo, le accuse, poco velate, sono state di fifa gigantesca, soprattutto per i fatti che hanno avuto come martire protagonista il Signor Salvatore La Fata, che si è dato fuoco in Piazza Risorgimento per il sequestro di qualche cassetta di frutta e verdura da parte di vigili annonari.

 In ambedue le vicende la magistratura ha aperto un inchiesta e se nel caso della “cuzzata” al ciclista musicarolo, già il signor questore ha, autorevolmente, esternato che “le provocazioni sono state da entrambe le parti”, massimo è il riserbo, come è giusto che sia,  sulla tragedia La Fata.

 L’encomio al ciclista come segnale all’Annonaria che “super Bianco” che più super non si può, vigila sui destini del corpo Municipale?

Queste due righe avrebbero chiuso il pezzo dell’encomio, se non che prima di metterlo online, è giunta una missiva anonima, che gelosamente conserviamo per l’eventuale produzione agli organi inquirenti, il cui contenuto, molto dettagliato, ci ha raggelato il sangue. I lettori potranno consultare, parzialmente,  la foto della nota anonima a fondo pagina.

 

L’anonima e ben informata gola profonda ci dettaglia di un progetto di lavoro per la Polizia Municipale, con meccanismi incentivanti, a dir poco sconcertanti.

 

Elevando, durante il servizio straordinario 16 verbali, la pecunia rimane immutata, ma con 20 verbali l’incentivo è del 10 per cento, mentre con 20 verbali elevati, la percentuale schizza al 20.

 

Orbene il Signor Salvatore La Fata, secondo l’informato anonimo “gola profonda”, sarebbe stato ucciso da questa follia incendiaria, verrebbe da dire, ma dobbiamo usare il termine, incentivante.

 

Il Signor Salvatore La Fata rappresentava in quel momento “l’incentivo ideale”, le poche cassette di frutta e verdura avrebbero permesso ai vigili annonari di chiudere in fretta e celermente quella pratica e passare velocemente ad altro sequestro, certamente  con le stesse caratteristiche.

 

I vigili avrebbero, accuratamente e deliberatamente, evitato di porre sotto sequestro un abusivo grosso e con molta merce perché la procedura di legge posta a garanzia dell’abusivo, avrebbe portato via troppo tempo. Sarebbe stato, perciò, disincentivante.

 

Invece, quel giorno la strana e curiosa legalità catanese, con meccanismi incentivanti sbilanciati ad esclusivo vantaggio dei dipendenti avrebbe fatto sentire il braccio violento della legge, solo ai piccoli abusivi.

 

I grossi, quelli con 10 metri di posto abusivo e decine di cassette in bella mostra, meglio lasciarli  lavorare serenamente per evitare ogni complicazione.

 

Chi mai sarà stata la brillante mente ideatrice di un progetto di lavoro così scellerato? Certo che è veramente singolare che i progetti di lavoro al comune di Catania piuttosto che sistemare le asfittiche casse comunali gonfino di denari i conti correnti dei dipendenti.

 

Basti pensare al progetto partorito da un altro “scienziato”, questa volta riguardante l’ufficio tributi che col recupero della tares 2013, prevedeva sempre per i dipendenti la” miseria” incentivante del 25 per cento quantificata in centinaia di migliaia di euro a beneficio di anonimi (noi qualche nome lo sappiamo) dipendenti.

 

C’è bisogno di ricordare che questa enorme massa di denaro viene indirizzata a personale che già gode di un reddito mensile  sicuro è inattaccabile? Come mai le amministrazioni, sia la “progressista” che la “reazionaria”, hanno così a cuore le finanze di chi un reddito certo mensile già lo incassa? Inconfessabili ragioni clientelari? In questi tempi difficili non  sarebbe più giusto che il recupero di tasse fosse a beneficio esclusivo del Comune ?

 

Al comandante Pietro Belfiore che in entrambi i progetti era il responsabile, chiediamo: ma non si sente in imbarazzo?

 

Se quanto sopra è vero come è vero, il vice sindaco Marco Consoli, assessore responsabile del ramo, quali provvedimenti ritiene di dover prendere nei confronti di tutta la scala gerarchica della Polizia Municipale?                                              Una vita bruciata di un abusivo vale meno di una “cuzzata” ad un ciclista?

 

 

 

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Redazione Iene Siciliane

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