Cronaca e società: “stalking inaccettabile attuato dalle banche!”, il monito di “Famiglia InDifesa”

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Troppe le irregolarità adottate alla stipula di un mutuo; illegittimi i tassi soglia

Le oltre 200 persone che sabato 29 ottobre hanno partecipato alla prima convention dell’associazione Famiglia inDifesa, sono rimaste allibite quando il pres. del Movimento sociale nato 5 mesi fa, Vincenzo Drago– avvocato esperto in diritto bancario e contributivo – ha raccontato d’aver pignorato una banca alla presenza di un ufficiale giudiziario e con effetto immediato.

Ed ancora quando è stato analizzato nel dettaglio, il tasso soglia che viene applicato in un contratto di mutuo, a scapito del contraente.

8 mutui su 10 – ha spiegato Drago – riportano anomalie fiscali che danneggiano il singolo. banche attuano un comportamento scorretto, arrivando a minacciare con ritorsioni psicologiche i correntisti quando, seppur poco, sforano il tetto del fido concesso”.

 Non è la prima volta infatti, che si sente parlare della “voce grossa” delle banche e dell’Agenzia dell’Entrate che, nella fase della riscossione, pressano il correntista/contribuente.

Eppure tutti sanno che l’articolo 612 bis del Codice penale punisce le azioni di stalker e stalking.

Aldo Franco, vice pres. del Movimento sociale, ha spiegato ai presenti che sono in aumento i casi di nuclei familiari, ma anche di single schiacciati dai sempre crescenti costi di una separazione che sono alla ricerca di realtà sociali e legali che possano essere loro di aiuto: “è la ragione per cui abbiamo creato quest’associazione: affinché le persone abbiamo un mezzo valido per potersi difendere dai poteri economici delle banche”.

Mario Barbagallo, un vero attivista dell’associazione, gli fa eco: “è impressionante la quantità di cause errate per vizi di forma che pressano le famiglie. Lo Stato, le banche e le finanziarie attuano in taluni casi, comportanti non molto diversi da quelli degli usurai… che è un reato penale!”.

Quando poi è intervenuto Paolo Traina pres. dell’associazione MMT che spiegando il rapporto “banche nell’economia sociale” ha fatto notare come i soldi, non hanno più una ricollocazione di economia interna da quando la Banca d’Italia è a tutti gli effetti un’impresa privata al pari di altre (Intesa S. Paolo detiene il 50% delle azioni della Banca d’Italia), si sono alternati applausi a reazioni di sgomento. Basti ricordare che prima sulle banconote vi era impressa la dicitura “Repubblica Italiana”; poi – e siamo ancora alle Lire – si è passati alla scritta “Banca d’Italia”, infine con l’euro leggiamo la presenza del Copyright della Bce….

 Visto che le insidie che gravano i contribuenti sono notevoli, la volontà di Famiglia inDifesa è quella di avviare la class action per abbattere il costo delle spese legali e creare un “tariffario forense sociale”.

 

 

 

 

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Redazione Iene Siciliane

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