Cronaca: mobilitazione nazionale dei giornalisti contro il “bavaglio”

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Riportiamo un articolo di grande importanza, non per la “categoria”, ma per la libertà (iena)

di Pierluigi Di Rosa

Giornalisti in piazza a roma il 24 novembre per una giornata straordinaria di mobilitazione per ottenere la riforma del reato di diffamazione.

Domani, giovedì 24 novembre, dalle 10.30 alle 12, la Federazione nazionale della stampa italiana sarà in Piazza delle Cinque Lune, a Roma, per chiedere alle istituzioni che vengano finalmente approvati sia il provvedimento che abroga il carcere per i cronisti, sia una norma che ponga un argine alle cosiddette “querele temerarie”, vero e proprio strumento di minaccia contro i giornalisti e il diritto di cronaca, in particolare per quei cronisti che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono a contrastare mafie, malaffare e corruzione.

Insieme con il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, saranno presenti il viceministro dell’Interno con delega alle scorte, Filippo Bubbico; la presidente e il vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi e Claudio Fava (autore della relazione sulle minacce ai giornalisti); l’avvocato onorevole Francesco Paolo Sisto, che ha anche curato la costituzione di parte civile della Fnsi nel processo ai presunti aggressori di Paolo Borrometi; i rappresentanti delle Associazioni regionali di stampa; il senatore Peppe De Cristofaro; l’Ordine dei giornalisti del Lazio; Articolo21; Pressing NoBavaglio; Usigrai; Associazione Amici di Roberto Morrione; Italians for Darfur; Mensile Confronti; Associazione Carta di Roma; Ossigeno per l’Informazione; Libera Informazione;Fondazione Angelo Vassallo.

Con loro anche i giornalisti e le giornaliste costretti a vivere sotto scorta per via del proprio lavoro e di recente insigniti dal presidente della Repubblica dell’onorificenza al Merito per l’impegno in favore di un’informazione libera: Michele Albanese, responsabile per i progetti di educazione alla legalità del sindacato dei giornalisti, Federica Angeli, Paolo Borrometi e Amalia De Simone. E colleghe e colleghi che hanno dovuto confrontarsi con il fenomeno delle “querele temerarie”.

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Redazione Iene Siciliane

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